Investire nell’IA: opportunità e cautele nel momento dei bilioni di dollari raggiunti

Investire nell’Intelligenza Artificiale (IA) è diventata una sfida entusiasmante per gli investitori di tutto il mondo. I titoli legati all’IA stanno attirando molta attenzione e sembrano promettenti. Tuttavia, gli investitori esperti nel settore tecnologico stanno adottando un approccio diverso. Invece di concentrarsi solo sulle grandi aziende tecnologiche, stanno cercando opportunità sottovalutate in uno spazio che sembra essere sopravvalutato. Prendiamo ad esempio l’azienda NVIDIA, che produce chip per computer utilizzati nell’addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale. Le sue azioni sono aumentate quasi del doppio dopo il lancio del bot ChatGPT di OpenAI, sostenuto da Microsoft.

Il valore di mercato di Nvidia, che ammonta a circa 940 miliardi di dollari e che recentemente è arrivato ad un bilione di dollari, proprio grazie alla AI. Allo stesso modo, le azioni della società di software C3.AI sono salite del 149% quest’anno. C3 AI fornisce oltre 40 applicazioni AI che soddisfano le esigenze business-critical delle imprese nei settori manifatturiero, dei servizi finanziari, della pubblica amministrazione, delle utility, del petrolio e del gas, dei prodotti chimici, dell’agroalimentare, della difesa e dell’intelligence e altro ancora. Mentre Palantir Technologies ha registrato un aumento del 91% rispetto all’anno precedente dopo aver lanciato la propria piattaforma di intelligenza artificiale. Gli investitori sono interessati a sfruttare il potenziale dell’IA generativa, una tecnologia gestita da ChatGPT che può apprendere da vasti set di dati per generare testo, immagini e codice informatico. Le aziende stanno utilizzando l’IA generativa per migliorare il montaggio dei video, il reclutamento e persino il lavoro legale.

AI: un valore globale di 15,7 bilioni di $. Prudenza o dirompenza?


Secondo la società di consulenza PwC, un marchio internazionale di servizi professionali, considerata una delle Big Four della contabilità, (insieme a Deloitte, EY e KPMG), l’IA genererà un valore economico globale di circa 15,7 bilioni di dollari entro il 2030, un valore equivalente al prodotto interno lordo della Cina. Un bilione di dollari equivale a 1000 milioni di dollari. Ma la domanda per gli investitori è se saltare subito sul carro dell’IA o adottare una strategia più prudente, considerando anche le crescenti preoccupazioni delle autorità di regolamentazione riguardo all’impatto dirompente di questa tecnologia.

Alcuni investitori avvertono di prestare attenzione all’hype che circonda l’IA. Le valutazioni eccessive potrebbero far temere un ciclo di hype tecnologico, in cui le aspettative iniziali vengono poi deluse. “È chiaro che ci saranno dei vincitori“, ha dichiarato Niall O’Sullivan, chief investment officer multi-asset per l’area EMEA di Neuberger Berman a Reuters. “È solo che è molto difficile che questo sia vero per l’intero mercato. Anche se l’IA è destinata a diventare una tecnologia di largo impiego, molti innovatori iniziali potrebbero fallire lungo il percorso.

È ancora presto. “Rimanete fedeli alla BIG TECH”

Invece di sostenere le start-up più gettonate ed innovative, o di precipitarsi in aziende a tema AI altamente valutate che potrebbero fallire, gli investitori esperti stanno adottando una visione laterale per sostenere società tecnologiche già collaudate che potrebbero beneficiare dei trend a lungo termine legate all’IA. “Sarà una trasformazione come quella di Internet, dell’Internet mobile e dei computer mainframe“, ha dichiarato Alison Porter, gestore di fondi tecnologici presso Janus Henderson, i cui fondi hanno posizioni in Nvidia e Microsoft come partecipazione maggiore.

Ad esempio, potrebbe essere vantaggioso investire in aziende che forniscono infrastrutture e strumenti necessari per lo sviluppo dell’IA. La Porter preferisce i grandi gruppi tecnologici come Microsoft e Alphabet, la casa madre di Google, perché hanno “bilanci solidi”, che li rendono “in grado di investire in molti progressi tecnologici diversi“, compresa la loro recente focalizzazione all’IA. In altre parole, sono considerate affidabili perché hanno solide basi finanziarie e possono investire in diversi progressi tecnologici, compresa l’IA. Trevor Greetham di Royal London Investment Management consiglia di sovrappesare i titoli delle big tech, poiché l’IA contribuisce alla loro valutazione complessiva.  Sempre in tema di big tech, Guinness di Fidelity, multinazionale statunitense di servizi finanziari, ha dichiarato che i suoi fondi detengono Amazon, in parte grazie ai suoi sforzi per rendere l’IA meno costosa per le aziende. Il servizio Bedrock di Amazon, ad esempio, consente alle aziende di personalizzare i modelli generativi di IA piuttosto che investire nello sviluppo degli stessi.

Attenzione all’ hype

Le valutazioni vertiginose hanno reso alcuni investitori diffidenti nei confronti avvicendamento del clamore tecnologico. Questa diffidenza, resa popolare dalla società di consulenza Gartner, inizia con un evento scatenante, come il lancio di ChatGPT, seguito da aspettative gonfiate e poi dalla disillusione. Anche se una tecnologia si avvia all’adozione di massa, molti innovatori, soprattutto in fase iniziale, possono fallire lungo il percorso. Gli esperti nel settore degli investimenti suggeriscono anche di sostenere aziende “grandi beneficiarie in termini di fornitura di infrastrutture” ovvero quelle aziende che svolgono un ruolo fondamentale nell’elaborazione e nell’archiviazione dei dati necessari per le future tendenze dell’IA generativa che, al momento, non sono ancora chiare.

Insomma, il messaggio, nemmeno toppo velato, dei grandi investors è: fare attenzione agli investimenti in titoli specificamente legati all’IA, poiché ci saranno vincitori e perdenti lungo il percorso. I grandi benefici dell’IA si verificheranno nel lungo periodo secondo gli esperti in trading. “C’è da chiedersi a che punto siamo della curva con l’IA, dove il clamore è così visibile“, ha detto Mark Hawtin, direttore degli investimenti di GAM Investments.

Hatwin ha dichiarato di essere andato a caccia di aziende che forniscano i “picconi e le pale” necessari per abilitare le nuove tecnologie di IA. Si sa, i sistemi di Intelligenza artificiale generativa richiedono enormi volumi di dati da analizzare, ma solo l’1% dei dati globali viene attualmente catturato, archiviato e utilizzato, secondo Bank of America. Non sarà quindi un caso che i fondi di Hawtin detengono Seagate Technology, che produce dischi rigidi e prodotti per l’archiviazione dei dati, insieme al produttore di chip Marvell Technology.

Insomma, l’investimento nell’IA può offrire grandi opportunità nel lungo periodo, ma è necessario evitare l’entusiasmo sfrenato e prendere decisioni ponderate. Secondo gli esperti nel settore degli investimenti, bisogna fare una valutazione attenta e considerare le prospettive a lungo termine delle aziende, evitando di fare scelte basate solo sull’hype. Investire nell’IA richiede cautela, ma può portare a risultati significativi se fatto in modo oculato e informato.

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