La Cina ha iniziato a scavare un buco profondo 10 chilometri nella crosta terrestre nel bacino del Tarim, nella provincia dello Xinjiang, come parte della sua esplorazione dell’interno del pianeta. Il team scaverà in profondità nella Terra, nella speranza di riuscire a ricostruire la storia dei continenti terrestri, compresa l’evoluzione dei paesaggi, i cambiamenti climatici e la distribuzione della vita.
Questo espediente dovrebbe aiutare ad identificare e datare eventi passati, come eruzioni vulcaniche, terremoti e cambiamenti climatici. È possibile che, addentrandosi nelle profondità della Terra, il team di ricerca riesca ad identificare e studiare forme di vita antiche e ormai estinte da milioni di anni.
“Trapanare un pozzo oltre i 10.000 metri di profondità è un tentativo audace di esplorare il territorio sconosciuto della Terra e ampliare i confini della comprensione umana”, ha dichiarato Wang Chunsheng, un esperto tecnico che ha preso parte all’operazione. Il pozzo raggiungerà una profondità di 11.100 metri e si trova nell’entroterra del deserto del Taklamakan, il deserto più grande della Cina, che di per sé rappresenta un ambiente difficile in cui lavorare.
Il buco artificiale più profondo sulla Terra è il pozzo “superprofondo” di Kola nella penisola di Kola in Russia, che è stato trivellato tra il 1970 e il 1992. Il pozzo ha raggiunto una profondità di 12.262 metri ed era mirato allo studio della crosta e del mantello terrestre. Tuttavia, il team ha affrontato diverse sfide durante il progetto, tra cui temperature elevate fino a 180 gradi, oltre che la continua rottura della punta di trivellazione, causata dalla resistenza crescente delle rocce man mano che venivano raggiunte profondità sempre più elevate.