Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha annunciato che otto aziende americane impegnate nella ricerca sulla fusione nucleare riceveranno, complessivamente, oltre 46 milioni di dollari in finanziamenti federali. Una risorsa preziosa, che contribuirà allo sviluppo di impianti pilota finalizzati alla generazione di energia dalle reazioni di fusione.

Il programma di sviluppo della fusione basato su traguardi del Dipartimento dell’Energia mira a contribuire allo sviluppo di dimostrazioni su piccola scala – si parla di progetti pilota, in questi casi – della fusione entro un decennio da oggi. “L’amministrazione Biden-Harris è impegnata a collaborare con ricercatori e aziende innovative di tutto il paese per portare l’energia da fusione oltre il laboratorio e verso la rete”, ha dichiarato la Segretaria all’Energia Jennifer Granholm in un comunicato. I beneficiari dei finanziamenti sono: Commonwealth Fusion Systems, Focused Energy Inc, Princeton Stellarators Inc, Realta Fusion Inc, Tokamak Energy Inc, Type One Energy Group, Xcimer Energy Inc e Zap Energy Inc.

Il finanziamento, proveniente dall’Energy Act del 2020, e copre i primi 18 mesi dei diversi progetti di ricerca. Ciascun progetto può avere una durata massima di 5 anni ed è prevista la possibilità che la Casa Bianca possa nuovamente sostenere le iniziative più promettenti con nuovi investimenti mirati.

Secondo un’indagine dell’Associazione dell’Industria della Fusione (FIA), le aziende private e i laboratori governativi che mirano a lanciare impianti di fusione che utilizzano laser o magneti hanno speso 500 milioni di dollari per le loro catene di approvvigionamento l’anno scorso. Per arrivare ad un impianto pilota perfettamente funzionante, complessivamente dovranno spendere almeno altri 7 miliardi di dollari. Tra il 2030 e il 2050, quando si potrebbe arrivare ad impianti di scala maggiore, le aziende coinvolte probabilmente spenderanno complessivamente oltre 1000 miliardi di dollari.