Il Portogallo è diventato l’ultima nazione occidentale a bloccare le aziende tecnologiche cinesi dalla fornitura di attrezzature per la rete telefonica di quinta generazione, cioè il 5G. La notizia segue la decisione del consiglio per la sicurezza informatica del paese, che dipende dal Consiglio dei Ministri, di vietare a qualsiasi azienda con sede al di fuori dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e dei paesi che compongono la NATO e l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE) di fornire infrastrutture per le reti 5G.
Come scrive il Jornal Econòmico, questa decisione rappresenta un0inversione di rotta nelle politiche portoghesi sulla sicurezza informatica e sarà diretto verso l’azienda tecnologica cinese Huawei, che è già stata bandita dalle reti 5G del Regno Unito, della Danimarca, della Svezia, dell’Estonia, della Lettonia e della Lituania.
“Fino ad ora, il Portogallo aveva resistito alle pressioni del governo nordamericano per escludere i cinesi dal settore 5G”, riporta un altro quotidiano locale, il Correio da Manhã. La decisione, che è stata anticipata da un articolo uscito sul Jornal Económico, si basa su valutazioni di sicurezza effettuate a livello nazionale ed europeo.
“Il documento, datato 23 maggio, parla dell’outline di un piano per limitare l’uso di attrezzature considerate “ad alto rischio” ed è basato su un rapporto che identifica e caratterizza i principali rischi associati all’uso di queste attrezzature, ma che è classificato come “riservato”, afferma il giornale.