Colonne e capitelli in marmo immacolato, probabilmente destinati ad Ashkelon, Gaza o persino ad Alessandria d’Egitto, sono stati ritrovati a circa due chilometri al largo della costa israeliana. Sebbene non si tratti di un tesoro d’oro, queste colonne e capitelli, persi in mare 1.800 anni fa, sono sicuramente una scoperta preziosa. Scoperti da un nuotatore e analizzati dall’Autorità israeliana per le antichità (IAA), il marmo era probabilmente destinato ad Ashkelon, Gaza o addirittura ad Alessandria d’Egitto.
Il relitto romano, che conteneva circa 44 tonnellate di tesori sepolti, è stato trovato nelle profondità marine. Le colonne e i capitelli in marmo sono stati preservati grazie alle particolari condizioni di conservazione sott’acqua. Rappresentano una testimonianza preziosa dell’architettura romana dell’epoca. L’IAA ha condotto approfondite ricerche sul sito del relitto e ha recuperato i preziosi manufatti per proteggerli e studiarli. Gli archeologi hanno notato che i marmi scoperti erano di una qualità eccezionale, testimonianza dell’abilità e dell’importanza degli scambi commerciali nell’antica Roma.
Queste scoperte sollevano molte domande sul passato marittimo della regione e sottolineano l’importanza di preservare e studiare il patrimonio sommerso. Le colonne e i capitelli ritrovati non sono solo tesori storici, ma offrono anche una preziosa visione della vita e dell’arte dell’epoca romana. L’IAA prevede di condurre studi approfonditi su questi manufatti e renderli accessibili al pubblico in future mostre. Queste scoperte archeologiche arricchiscono la nostra comprensione della storia antica e contribuiscono a preservare il patrimonio culturale per le generazioni future.