Poter tornare a camminare e stare in piedi dopo anni di paralisi. Questo è esattamente ciò che è successo a Gert-Jan, un uomo di 40 anni che era stato paralizzato da un incidente in bicicletta più di dieci anni fa. Grazie a una coppia di impianti che collegano il suo cervello al midollo spinale Gert-Jan ha sperimentato una notevole ripresa del movimento. Prima di questa innovativa tecnologia, Gert-Jan aveva riacquistato una certa capacità di camminare utilizzando un deambulatore. Tuttavia, nel corso degli ultimi tre anni, il suo recupero si era fermato e sembrava impossibile fare ulteriori progressi. È qui che entra in gioco il progetto guidato dai ricercatori del Politecnico Federale di Losanna (EPFL). Un impianto è stato posizionato sopra il cervello di Gert-Jan per decodificare i segnali elettrici che avviano il movimento. Questi segnali vengono quindi comunicati a un secondo impianto collegato alla parte del midollo spinale responsabile del movimento delle gambe. Insieme, sono in grado di bypassare la sezione lesionata del midollo spinale, ripristinando la connessione tra il cervello e il corpo in modalità wireless. I risultati sono stati straordinari: più Gert-Jan utilizzava gli impianti e si impegnava in terapia fisica, più il suo movimento migliorava. Dopo un anno di utilizzo degli impianti, è riuscito a camminare con le stampelle anche quando i dispositivi erano spenti. Ciò indica che alcuni dei suoi neuroni si sono riorganizzati per ripristinare la comunicazione tra il cervello e il corpo.
L’interfaccia cervello computer
“Abbiamo creato un collegamento wireless tra cervello e midollo spinale utilizzando una tecnologia chiamata interfaccia cervello-computer (BCI), che trasforma i pensieri in azione“, spiega Grégoire Courtine, uno dei neuroscienziati dell’EPFL coinvolti nello studio. Durante i 12 mesi di utilizzo dei dispositivi, Gert-Jan è riuscito a camminare e a stare in piedi in modo più naturale, senza bisogno di sensori di movimento esterni. Inoltre, grazie a questa nuova interfaccia cervello-spina dorsale (BSI), è stato in grado di superare ostacoli come scale e terreni difficili che prima non poteva affrontare. È importante sottolineare che questa tecnologia non è detto che funzionerà per tutte le lesioni del midollo spinale e che finora è stata testata solo su una persona. Tuttavia, il suo potenziale è enorme e potrebbe essere utilizzata insieme all’intelligenza artificiale per aiutare i pazienti colpiti da lesioni del sistema nervoso a recuperare alcune delle loro capacità perse. Gert-Jan ha fatto progressi a volte lenti, ma la sua qualità di vita è migliorata in modo significativo grazie a queste protesi che ora utilizza a casa. Ad esempio, può tornare a stare in piedi al bar e godersi una birra con gli amici. Questa semplice attività quotidiana, che la maggior parte di noi dà per scontata, ha un valore inestimabile e rappresenta un cambiamento significativo nella sua vita.