Emergenze climatiche in Italia: 1674 eventi estremi in poco più di un decennio

Dal 2010 a maggio 2023, l’Italia ha affrontato 1674 eventi climatici estremi, con una media di un evento ogni tre giorni. Questo dato allarmante sottolinea la continua sfida che l’Italia deve affrontare di fronte alle emergenze climatiche, con un costo umano non trascurabile. Legambiente ha reso noti questi dati aggiornati tramite l’Osservatorio CittàClima, in occasione del Consiglio dei Ministri sulla situazione delle alluvioni in Emilia-Romagna e Marche. Inoltre, l’associazione ha presentato al governo Meloni tre interventi prioritari da mettere in atto immediatamente: investire nella prevenzione, adottare il Piano di adattamento al clima, attualmente in sospeso, fornendo le necessarie risorse finanziarie che al momento sono assenti, e approvare una legge contro il consumo di suolo.

Secondo Legambiente:

Il governo Meloni deve avere il coraggio di mettere al centro, in primis, questi tre interventi per dare un segnale forte di risposta e di contrasto alla crisi climatica.

Il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha dichiarato che negli anni passati sono stati spesi oltre 10 miliardi di euro per opere di prevenzione in modo inefficace. Spesso sono state realizzate opere superate che si sono concentrate solo sulle situazioni locali senza considerare le possibili conseguenze a monte o a valle degli interventi. Pertanto, è fondamentale che il paese non commetta più gli stessi errori e ritardi, adottando un piano di adattamento ai cambiamenti climatici come hanno già fatto molti paesi europei. È inoltre necessario definire una politica seria del territorio che sia stata mancata in questi anni, programmando politiche di prevenzione a livello territoriale, campagne informative sulla gestione del rischio e una legge nazionale contro il consumo di suolo, che il paese aspetta da undici anni.

Legambiente sostiene che i dati della banca dati del Rendis confermano l’inefficacia delle risorse finora investite a livello nazionale. Nell’Emilia-Romagna, sono stati avviati 529 progetti e opere dal 1999 al 2022, di cui 368 sono state completate. L’importo totale dei finanziamenti destinati alla prevenzione è stato di 561 milioni di euro, e i lavori completati rappresentano il 45% dell’importo totale (258 milioni su 561). In Emilia-Romagna, circa 2,7 milioni di persone sono esposte al rischio di alluvioni (il 62% della popolazione regionale) e circa 87.000 persone sono a rischio frana. Il 57% del territorio è classificato a rischio medio-alto di alluvione. Nelle Marche, sono stati realizzati 476 interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico tra il 1999 e il 2022, di cui 272 completati.

L’importo totale stanziato per le opere è di 321 milioni di euro, e i lavori completati rappresentano 161 milioni su 321. A livello regionale, circa 80.000 cittadini sono esposti al rischio di alluvioni e 33.000 sono a rischio frana. Il 7,8% del territorio è classificato come ad alto rischio di frana e il 2,8% come ad alto rischio di alluvione.

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