Gli astronomi hanno fatto un’importante scoperta nello studio dei buchi neri di massa intermedia, risolvendo un mistero che li affligge da oltre due decenni. Utilizzando i dati raccolti dal satellite Gaia dell’ESA e dal telescopio spaziale Hubble della NASA ed ESA, un gruppo di ricercatori guidati dallo Space Telescope Science Institute ha individuato un’enorme massa oscura al centro dell’ammasso stellare Messier 4 (M4), il più vicino alla Terra.
La massa oscura, che è circa 800 volte più massiccia del nostro Sole, potrebbe essere un buco nero di massa intermedia. Eduardo Vitral, primo autore dello studio, ha spiegato che inizialmente era difficile distinguere tra una popolazione di resti stellari e una singola sorgente puntiforme più grande. Tuttavia, i dati recenti di Gaia e Hubble hanno suggerito che questa massa oscura potrebbe essere un buco nero di medie dimensioni invece di molti oggetti separati.
I buchi neri di massa intermedia rappresentano un’anomalia nella nostra comprensione dei buchi neri. Finora, siamo a conoscenza di due tipi principali di buchi neri: quelli più piccoli, che sono i resti di stelle giganti, e quelli supermassicci, che si trovano al centro delle grandi galassie. I buchi neri di massa intermedia, con una massa compresa tra 100 e 1 milione di volte quella del Sole, fungerebbero da collegamento tra questi due tipi.
I dati del satellite Gaia sulla Via Lattea e le future osservazioni del telescopio spaziale Hubble e del telescopio James Webb potrebbero contribuire a svelare ulteriori dettagli su questi buchi neri di massa intermedia. Timo Prusti, scienziato del progetto Gaia, ha sottolineato l’importanza dei dati di Gaia nella ricerca e ha indicato che ulteriori studi potrebbero gettare nuova luce su questo mistero.
La ricerca è stata condotta da un team internazionale di scienziati, tra cui due astronomi italiani, Mattia Libralato e Andrea Bellini, entrambi ricercatori presso lo Space Telescope Science Institute. Luigi Bedin, ricercatore presso l’INAF di Padova e co-autore dello studio, ha evidenziato che nuove osservazioni del telescopio James Webb su M4, recentemente raccolte, potrebbero fornire ulteriori informazioni su questa massa oscura. La scoperta di un possibile buco nero di massa intermedia all’interno dell’ammasso stellare M4 rappresenta un importante passo avanti nella comprensione di questi oggetti enigmatici e apre nuove prospettive nella ricerca cosmologica.