È iniziata la terza ondata di licenziamenti alla Disney: secondo le previsioni, sono a rischio oltre 2.500 posti di lavoro. Mentre la divisione Parchi e Resort sembra essere stata risparmiata da questa ulteriore operazione di esuberi, l’azienda prevede di licenziare un gran numero di lavoratori da tutti i principali team.
Questi ultimi licenziamenti non sono un fulmine a ciel sereno, ma rispecchiano il piano delineato dal CEO della Disney, Bob Iger, a marzo per ridurre la forza lavoro di circa 7.000 dipendenti. Sebbene ci si aspetti che questa ondata sia l’ultima di dimensioni significative, almeno per ora, potrebbero comunque esserci alcuni tagli minori nei prossimi mesi.
Lo sciopero ad oltranza degli sceneggiatori sta influenzando anche le aziende del settore dei media, mettendo in pausa lo sviluppo e la produzione di film e serie TV. La Disney aveva precedentemente annunciato che avrebbe preso misure drastiche per ridurre i costi: i licenziamenti dovrebbero portare ad un risparmio di 5,5 miliardi di dollari all’anno.
Nel tentativo di ridurre i costi, Disney ha recentemente annunciato la rimozione di numerosi titoli (inclusi molti documentari) dal catalogo di Disney+. Il sito Deadline ribadisce che, attualmente, non sono previsti nuovi esuberi a danno dei dipendenti impiegati nei parchi tematici dell’azienda, in compenso Disney ha recentemente annunciato l’imminente chiusura di Galactic Starcruiser, la sua costosa esperienza immersiva a tema Star Wars all’interno del parco Galaxy’s Edge.