La Cina boccia i prodotti della statunitense Micron nell’esame della sicurezza

L’autorità cinese di regolamentazione del cyberspazio ha dichiarato che i prodotti realizzati dal produttore statunitense di chip di memoria Micron Technology non hanno superato l’esame della sicurezza della rete e che impedirà agli operatori di infrastrutture interessate di acquistare dall’azienda. La decisione, annunciata nel contesto di una disputa sulla tecnologia dei chip tra Washington e Pechino, potrebbe includere settori che vanno dalle telecomunicazioni ai trasporti e alla finanza, secondo l’ampia definizione cinese di infrastrutture informatiche critiche.

L’esame ha rilevato che i prodotti di Micron presentano gravi rischi per la sicurezza della rete, che pongono rischi significativi per la sicurezza della catena di approvvigionamento delle infrastrutture informatiche critiche della Cina, con ripercussioni sulla sicurezza nazionale cinese“, ha dichiarato l’Amministrazione cinese per il cyberspazio (CAC) in un comunicato. Micron ha dichiarato di aver ricevuto l’avviso sulla conclusione dell’esame dei prodotti dell’azienda venduti in Cina e si augura di “continuare a discutere con le autorità cinesi”.

Analisti di Jefferies: in seguito alle nuove normative cinesi, l’impatto finale su Micron sarà piuttosto limitato

Gli analisti di Jefferies si aspettano un impatto limitato su Micron, poiché i suoi principali clienti in Cina sono aziende di elettronica di consumo, come produttori di smartphone e computer, e non fornitori di infrastrutture. “Poiché i prodotti DRAM e NAND di Micron sono molto meno presenti nei server, riteniamo che la maggior parte delle sue entrate in Cina non sia generata dalle telecomunicazioni e dal governo. Pertanto, l’impatto finale su Micron sarà piuttosto limitato“, hanno dichiarato in una nota.

I funzionari statunitensi, compresi i membri di un comitato ristretto del Congresso degli Stati Uniti sulla concorrenza con la Cina, non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento, second quanto riporta Reuters. Micron ricava circa il 10% del suo fatturato dalla Cina, ma non è chiaro se la decisione influisca sulle vendite dell’azienda a clienti non cinesi nel Paese. Secondo gli analisti, la maggior parte dei prodotti di Micron che entrano in Cina vengono acquistati da aziende non cinesi per essere utilizzati in prodotti fabbricati in Cina.

Nel settembre 2021 la Cina ha imposto regole volte a proteggere le infrastrutture informatiche critiche, che richiedono ai loro operatori di rispettare requisiti più severi in aree quali la sicurezza dei dati. Pechino ha definito in modo ampio i settori che considera “critici” come quelli delle comunicazioni pubbliche e dei trasporti, ma non ha specificato esattamente a quale tipo di azienda o ambito di attività si applicherà questa normativa.

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