Tom Hanks si è esposto di recente sul tema della recitazione e dell’IA, l’intelligenza artificiale applicata sullo schermo per ridare vita ad attori che non ci sono più. Dalle parole di Tom Hanks sembra filtrare un’apertura verso questo tema.

Ecco cosa ha dichiarato:

Si tratta di una buona possibilità ora come ora, considerando che, se lo volessi, potrei proporre una serie di sette film in cui reciterei dimostrando 32 anni, e che potrebbero proseguire fino alla mia morte. Tutti possono ricrearsi a qualsiasi età grazie all’IA o alla tecnologia deep fake. Domani potrei anche essere investito da un autobus, ma le mie performance potrebbero ancora andare avanti.

E poi ha continuato:

Al di là di ciò che si può comprendere sull’intelligenza artificiale non c’è niente che possa certificare che quel tipo di presenza sullo schermo sia me stesso al cento per cento. Posso dirti che ci sono delle discussioni in corso in tutte le più grandi aziende, in tutte le agenzie ed in tutti gli studi legali in cui si cercano di trovare le ramificazioni legali su questo tipo di questione, e sul fatto che i nostri volti appartengano a noi stessi.

Il discorso è ancora in corso, ma, nel frattempo, ci sono stati casi come la presenza di Peter Cushing in Rogue One: A Star Wars Story che hanno già aperto una strada sotto questo punto di vista.