Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications da un gruppo internazionale di esperti, tra cui l’Università di Pisa, l’Istituto di Chimica dei Composti Organo Metallici del Cnr e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (Instm) di Firenze, ha scoperto che i grandi maestri del Rinascimento come Leonardo e Botticelli aggiungevano del tuorlo d’uovo nella pittura ad olio perché le proteine, usate come additivo, permettono di proteggere i dipinti dall’ingiallimento, dall’umidità e dalla formazione di crepe durante l’asciugatura. “In laboratorio abbiamo preparato delle pitture con l’aggiunta del tuorlo e le abbiamo stese per studiare il loro comportamento chimico e fisico – racconta all’ANSA una delle autrici dello studio, Ilaria Bonaduce, professoressa al Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa  – nel tentativo di capire le ragioni che motivavano questa scelta da parte degli artisti”. I risultati delle analisi (condotte con tecniche di reologia, calorimetria a scansione differenziale, termogravimetria e pirolisi analitica accoppiata con la spettrometria di massa) hanno dimostrato che le proteine dell’uovo formano un sottile strato che riveste le particelle di pigmento e impedisce l’assorbimento dell’umidità ambientale. Inoltre, il tuorlo rende l’impasto dei colori più consistente, evita la formazione di piccole crepe durante l’asciugatura e, con le sue sostanze antiossidanti, previene l’ingiallimento dei pigmenti.
Questa scoperta potrà aiutare la conservazione delle opere anche in futuro e per questo stanno continuando a lavorare utilizzando altre tecniche analitiche per indagare la microstruttura e passare poi allo studio di dipinti celebri. “Sono già disponibili dei campioni del ‘Compianto sul Cristo morto con i santi Girolamo, Paolo e Pietro’ di Sandro Botticelli, conservato a Monaco, ma lavoreremo anche su altre opere di Tiziano e del Ghirlandaio“.