Dato che l’H2O di alta qualità è il bene più prezioso nell’immensa distesa dello spazio, si può immaginare lo shock provato dai ricercatori la scorsa settimana quando hanno scoperto del vapore acqueo attorno a una cometa nella fascia degli asteroidi del nostro sistema solare. I ricercatori della NASA, guidati da Stefanie Milam, Deputy Project Scientist for Planetary Science, hanno recentemente scoperto una cometa, chiamata 238P/Read, che risalirebbe alle prime fasi di formazione del Sistema Solare. La cometa che si trova all’interno della regione del nostro sistema solare nota come Fascia principale degli asteroidi (tra Marte e Giove) è speciale perchè è circondata da acqua. Ma non tutto è come ci si aspettava.
Utilizzando la fotocamera a infrarossi del James Webb Space Telescope per catalogare le immagini e le informazioni sulla cometa lontana, Milam e il suo team hanno finalmente confermato l’ipotesi che l’acqua ghiacciata possa viaggiare senza ostacoli in prossimità del Sole quando viene trasportata dalle comete. Questa scoperta è la prima di questo tipo all’interno della fascia principale degli asteroidi, anche se gli scienziati sapevano che le comete nella lontana Nube di Oort o nella Fascia di Kuiper potevano contenere acqua, data la loro grande distanza dal Sole. Si pensa che alcune delle prime forme di vita sul pianeta Terra si siano manifestate sotto forma di microbi intrappolati nel ghiaccio trasportato da una cometa, lasciando che molte grandi menti della comunità scientifica si chiedano dove questi organismi possano aver avuto origine e se tale vita possa esistere su altri pianeti. Nel caso dell’acqua della cometa scoperta da Milam e dal suo team, è ancora troppo presto per dirlo, ma questa scoperta è un grande passo avanti per scoprire se la teoria dei microbi e delle comete sia fondata.
C’è un però…
Naturalmente, come tutte le grandi scoperte scientifiche, la cometa solleva più domande che risposte immediate. Per cominciare, il telescopio spaziale James Webb non ha rilevato alcuna presenza di anidride carbonica nell’acqua della cometa, lasciando perplessi gli scienziati, dato che tutti i materiali idrici conosciuti finora in una cometa contengono il 10% di anidride carbonica, anche in forma vaporizzata. Il team di Milam ha sostenuto che forse la CO2 si è dissipata nel corso di miliardi di anni, mentre la vasta roccia spaziale continuava a far volare il suo nucleo impregnato d’acqua intorno alla galassia. In alternativa, la cometa potrebbe essersi formata in un clima particolarmente arido all’interno del sistema solare che non contiene affatto CO2, lasciando gli scienziati dubbiosi su come l’acqua si comporterebbe in un ambiente sperimentale una volta scongelata. Sebbene i ricercatori della NASA abbiano discusso di una missione di raccolta di campioni, al momento non è stata avviata alcuna operazione di questo tipo. Naturalmente, questa missione sarebbe molto più pratica di altre spedizioni di questo tipo, dato che le distanti aree della Nube di Oort e della Fascia di Kuiper iniziano rispettivamente a più di due anni luce dalla Terra e al limite dell’orbita di Nettuno. Gli interrogativi sulla mancanza di CO2 nell’acqua della cometa ci ricordano che le nostre conoscenze sull’universo sono molto limitate.