Un recente rapporto presentato da Federalimentare e Censis ha rivelato che gli italiani hanno una forte fiducia nell’industria alimentare nazionale. Il rapporto, intitolato “Valore economico e sociale dell’industria alimentare italiana”, mette in evidenza l’importanza e il peso economico di questo settore. Secondo i dati riportati nel rapporto, l’industria agroalimentare italiana genera un fatturato annuo di 179 miliardi di euro e conta circa 60.000 imprese e 464.000 addetti. Inoltre, le esportazioni del settore ammontano a 50,4 miliardi di euro. Se si considera l’intera filiera alimentare, comprensiva di agricoltura, industria, distribuzione, ristorazione e settori correlati, il fatturato annuo raggiunge i 607 miliardi di euro, con 1,3 milioni di imprese e 3,6 milioni di addetti. Il valore del settore alimentare italiano corrisponde al 31,8% del PIL nazionale.

Il rapporto evidenzia anche i principali fattori che influenzano gli acquisti degli italiani. Per la maggioranza (89,9%), è importante variare i pasti tra pranzo e cena e nei diversi giorni della settimana. Rispondere ai gusti, alle esigenze e alle preferenze di tutti i membri della famiglia è considerato molto o abbastanza importante per l’89,2% degli intervistati. Le promozioni, le offerte e gli sconti sono ritenuti importanti dall’86,5%, mentre il 73,5% considera importante la ridotta disponibilità di tempo per fare la spesa. L’87,9% degli italiani ritiene fondamentale la facilità con cui i prodotti alimentari si trovano nei negozi, mentre l’84,3% valuta importante che i prodotti abbiano una durata adeguata. La fiducia nelle marche/aziende è ritenuta importante dall’80,7% degli intervistati.

Per quanto riguarda le preferenze alimentari degli italiani, il 92,7% afferma di mangiare di tutto con attenzione, senza eccessi né vincoli rigidi. Il 38,6% privilegia alimenti vegetali senza escludere carne e pesce, consumati con moderazione. Un piccolo ma significativo numero di italiani si dichiara vegetariano (7,1%) o vegano/vegetaliano (4,3%). Il 10,9% segue una dieta prescritta da un medico o nutrizionista, mentre il 32,4% interrompe temporaneamente o permanentemente il consumo di alcuni alimenti a causa di presunte intolleranze.

Il rapporto evidenzia anche gli atteggiamenti degli italiani a tavola. Il 42,1% si considera abitudinario, mangiando quasi sempre gli stessi cibi, mentre il 20,5% ama sperimentare nuovi piatti. Alcuni si identificano come salutisti (9,2%), appassionati di cucina (7%), sostenitori dei prodotti italiani (6,3%) o convivialisti (5,8%). Solo il 4,4% si definisce godereccio, mangiando solo ciò che gli piace. Nonostante le diverse preferenze e abitudini alimentari, l’86,4% degli italiani ha fiducia nell’industria alimentare. Questa fiducia è trasversale tra le diverse fasce di età, con il 93,8% degli anziani, l’84,2% degli adulti e l’81,6% dei più giovani che esprimono fiducia nel settore.