Un singolare episodio avvenuto a bordo di un Boeing 737 di Ryanair potrebbe avere conseguenze significative. La compagnia aerea irlandese potrebbe richiedere un risarcimento di circa 8.000 euro a una passeggera che ha causato un ritardo di quasi tre ore sul volo Milano Malpensa-Brindisi. La donna si è rifiutata di interrompere immediatamente una videochiamata durante le fasi di avvicinamento del velivolo alla pista di decollo. A seguito di questo comportamento, la passeggera potrebbe finire nella “black list” di Ryanair, impedendole di volare con la compagnia aerea irlandese in futuro.
Secondo il programma di volo, il volo FR3416 avrebbe dovuto decollare da Milano Malpensa alle 17:45. Tuttavia, a causa di un ritardo di un’ora del volo proveniente da Catania, l’aereo è atterrato con un’ora di ritardo al terminal di Milano Malpensa. A bordo c’era anche la protagonista dell’episodio, che si è rifiutata di interrompere la videochiamata e mettere in modalità aerea il telefono cellulare, come richiesto dalle normative internazionali. Inoltre, ha mostrato una reazione negativa sia nei confronti del personale di bordo che degli altri passeggeri che cercavano di far rispettare le regole e garantire la partenza tempestiva del volo.
La situazione è diventata così difficile che l’equipaggio di Ryanair ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno fatto scendere la donna dall’aereo, consentendo al volo FR3416 di decollare. L’aereo è partito per Brindisi alle 20:34, accumulando così un ritardo complessivo di tre ore. Secondo quanto riportato, ogni aereo di Ryanair in partenza da Milano Malpensa genera ricavi di 1.900 euro all’ora. Pertanto, il potenziale danno per la compagnia aerea potrebbe raggiungere i 7.600 euro nel caso di ritardi significativi. Ryanair potrebbe quindi chiedere un risarcimento di circa 8.000 euro alla passeggera responsabile del ritardo.