Uno studio iraniano pubblicato su Phytotherapy Research ha analizzato gli effetti dell’assunzione di spirulina sulla funzione cognitiva e sui parametri metabolici dei pazienti affetti da malattia di Alzheimer. L’Arthrospira platensis, comunemente nota come spirulina, è un cianobatterio ricco di principi attivi benefici, tra cui proteine, vitamine del gruppo B, clorofilla, carotenoidi e composti bioattivi con attività antiossidante.
La ricerca ha preso in considerazione l’infiammazione come possibile fattore scatenante o coinvolto nello sviluppo dell’Alzheimer. Condizioni infiammatorie croniche come l’artrite reumatoide e la malattia infiammatoria intestinale sono associate ad un aumento del rischio di demenza, e la ricerca sta esplorando se l’infiammazione possa essere causa o conseguenza di tale rischio. La spirulina è stata identificata come una possibile soluzione per ridurre l’infiammazione generale.
Lo studio ha coinvolto 60 pazienti affetti da malattia di Alzheimer, che sono stati assegnati casualmente a ricevere 500 mg di spirulina o un placebo due volte al giorno per 12 settimane. Prima e dopo l’intervento, sono state valutate le capacità cognitive dei pazienti attraverso il punteggio minimo dell’esame dello stato mentale (MMSE), e sono stati prelevati campioni di sangue per determinare i marcatori metabolici.
I risultati dello studio hanno mostrato benefici significativi nel gruppo di pazienti che ha assunto la spirulina rispetto al gruppo placebo. È stato osservato un miglioramento significativo del punteggio MMSE nel gruppo trattato con spirulina, insieme a una riduzione della proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP), del glucosio a digiuno, dell’insulina e della resistenza all’insulina. Inoltre, si è registrato un aumento della sensibilità all’insulina nel gruppo trattato con spirulina.