Il ghiaccio marino ai poli: due modi diversi di reagire al cambiamento climatico
Secondo il nuovo studio, il ghiaccio marino artico e antartico si differenziano nella formazione, nell’impatto sul clima globale e sugli ecosistemi


Il ghiaccio marino è una componente fondamentale del sistema climatico terrestre. Si forma quando l’acqua di mare si congela nelle regioni polari e copre vaste aree dell’oceano. Il ghiaccio marino influenza il bilancio energetico della Terra, riflettendo la radiazione solare e isolando l’oceano dall’atmosfera. Inoltre, ha un ruolo importante nella circolazione oceanica, nella biodiversità marina e nella vita delle popolazioni indigene. Tuttavia, è anche molto sensibile ai cambiamenti climatici. Negli ultimi decenni, si è osservata una riduzione significativa dell’estensione e dello spessore del ghiaccio marino artico, soprattutto in estate. Al contrario, il ghiaccio marino antartico ha mostrato una tendenza più variabile e meno evidente, con alcune aree in aumento e altre in diminuzione.
Domande e riposte
Perché il ghiaccio marino delle due regioni polari ha comportamenti così diversi? Quali sono i fattori che determinano la formazione e la fusione del ghiaccio marino? Quali sono le conseguenze dei cambiamenti del ghiaccio marino per il clima globale e per gli ecosistemi polari? Queste sono alcune delle domande a cui hanno cercato di rispondere dei ricercatori della Sun Yat-sen University in Cina e dell’Environment and Climate Change Canada. I loro risultati sono stati pubblicati il 29 marzo sulla rivista Ocean-Land-Atmosphere Research. I ricercatori hanno utilizzato dati provenienti da pubblicazioni precedenti per confrontare le caratteristiche fisiche, geografiche e climatiche del ghiaccio marino artico e antartico. Hanno scoperto che ci sono diverse differenze tra le due regioni che spiegano le diverse risposte al riscaldamento globale. Una differenza fondamentale è la posizione geografica.

Il ghiaccio marino artico si trova all’interno del circolo polare artico, circondato dalla terraferma. Questo significa che il ghiaccio artico è più esposto alle influenze atmosferiche, come i venti e le precipitazioni, che possono trasportare calore e umidità verso il polo. Inoltre, il ghiaccio artico è soggetto a un effetto di retroazione positiva: quando il ghiaccio si scioglie, espone l’acqua scura sottostante, che assorbe più radiazione solare e riscalda ulteriormente l’oceano, favorendo ulteriore scioglimento.

Il ghiaccio marino antartico, invece, si trova al di fuori del circolo polare antartico. Questo significa che il ghiaccio marino antartico è più influenzato dalle correnti oceaniche, che possono portare acqua fredda o calda a seconda della stagione e della zona. Inoltre, il ghiaccio antartico è soggetto a un effetto di retroazione negativa: quando il ghiaccio si forma, rilascia sali nell’acqua circostante, che diventa più densa, favorendo la risalita di acqua più calda verso la superficie, limitando ulteriore formazione di ghiaccio. Un’altra differenza è la temperatura media annuale. Il ghiaccio marino artico ha una temperatura media annuale di circa -15°C, mentre il ghiaccio marino antartico ha una temperatura media annuale di circa -2°C. Questo significa che il ghiaccio marino artico ha una maggiore escursione termica tra l’inverno e l’estate, rendendolo più vulnerabile alle variazioni stagionali.
Gemelli diversi
Secondo i ricercatori dello studio le differenze tra il ghiaccio marino artico e antartico hanno implicazioni importanti per il clima globale e per gli ecosistemi polari. Il ghiaccio marino artico agisce come un regolatore del clima nell’emisfero settentrionale, influenzando la circolazione atmosferica e oceanica e il trasporto di calore tra le regioni. La riduzione del ghiaccio marino artico potrebbe avere effetti negativi sulla biodiversità, sulla pesca, sul turismo e sulle attività umane nell’Artico. Inoltre, il ghiaccio marino artico potrebbe avere un ruolo nel modulare il rilascio di metano dal permafrost sottomarino, un potente gas serra. Il ghiaccio marino antartico, invece, agisce come un regolatore del clima nell’emisfero meridionale, influenzando la formazione delle acque profonde e il sequestro di anidride carbonica dall’atmosfera. Potrebbe avere effetti positivi sulla biodiversità, fornendo habitat e risorse alimentari per molte specie marine. Tuttavia, il ghiaccio marino antartico potrebbe anche essere soggetto a cambiamenti improvvisi e drastici a causa di fenomeni naturali o antropici, come il riscaldamento dell’oceano o la perdita delle piattaforme di ghiaccio. I ricercatori sottolineano la necessità di monitorare e modellare il ghiaccio marino con metodi integrati e multidisciplinari, che tengano conto delle diverse forzanti e retroazioni che influenzano il ghiaccio marino artico e antartico.
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