L‘Unione Europea vuole assicurarsi che Apple non limiti le velocità di ricarica e trasferimento dati dei caricatori USB-C prodotti da aziende terze. Come è ormai noto, molto probabilmente gli iPhone 15 e 15 Pro saranno i primi a disporre di un ingresso USB-C, che sostituirà il vecchio Lightning.
Nei mesi scorsi era emersa un’indiscrezione secondo la quale Apple sarebbe intenzionata a limitare la velocità di trasferimento dati e di ricarica dei cavi USB-C non ufficiali. In sostanza, per potere usare i prossimi iPhone 15 a pieno regime sarebbe necessario dotarsi di un cavo venduto da Apple o da un’azienda terza autorizzata. Gli accessori USB-C – cavi, dunque, ma anche caricabatterie da muro – dovranno ricevere la certificazione MFi, acronimo di Made for iPhone.
A febbraio, un rumor ha affermato che Apple avrebbe limitato le velocità di ricarica e trasferimento dati per i cavi USB-C non certificati, ma l’UE ha deciso di giocare d’anticipo e assicurarsi che Apple non proceda per questa strada.
Stando a quanto riporta il Die Zeit, il Commissario dell’Industria dell’UE Thierry Breton ha scritto ad Apple per ribadire a chiare lettere che una simile limitazione violerebbe i regolamenti dell’Unione Europea. Ne consegue, che l’UE si riserva il diritto di non fornire ad Apple l’autorizzazione per vendere i suoi prossimi iPhone 15 in Europa.
“I dispositivi che non soddisfano i requisiti per il caricatore uniforme non sono approvati sul mercato dell’UE”, ha detto Breton. Sul tema è intervenuta anche l’eurodeputata dei verdi Anna Cavazzini. La Presidente del Comitato per il Mercato Interno del Parlamento EU ha accusato Apple di cercare di aggirare le normative europee.
Vale la pena di precisare che, tecnicamente, Apple non è obbligata a passare allo standard USB-C già quest’anno. La norma diventerà valida solamente a partire dal 2024 e, oltre agli smartphone, coinvolgerà anche tablet e altri apparecchi elettronici di piccole dimensioni.