La Stazione Spaziale Internazionale continuerà a svolgere le sue attività fino al 2030. I partner che collaborano a questo laboratorio spaziale, che orbita a circa 400 chilometri dalla Terra da ben 25 anni, hanno deciso di estendere le ricerche al di là della data di fine prevista. Gli Stati Uniti, il Giappone, il Canada, i paesi dell’Agenzia Spaziale Europea e anche la Russia, hanno confermato il loro sostegno per il proseguimento delle operazioni.
L’estensione del periodo di attività permetterà di raccogliere i frutti di oltre due decenni di esperimenti e dimostrazioni tecnologiche. La Stazione Spaziale Internazionale, nel suo terzo decennio di attività, sta infatti ottenendo il massimo ritorno scientifico.
Gli esperimenti condotti dagli equipaggi che ruotano sulla ISS sono volti a benefici che l’umanità potrà godere sulla Terra. Questi esperimenti riguardano diverse discipline, che vanno dalle applicazioni di tecnologie avanzate per future missioni spaziali, a cure innovative per il trattamento del cancro, della distrofia muscolare e della vista. Migliaia di esperimenti che, sfruttando l’ambiente di microgravità, non potrebbero essere eseguiti sulla Terra. A questi si aggiungono anche le attività a scopo educativo, in cui gli astronauti si collegano in diretta o registrano lezioni per gli studenti.
La stazione spaziale è una delle collaborazioni internazionali più complesse mai tentate. Si tratta di un progetto interdipendente in cui il contributo di ciascun partner risulta indispensabile. Inoltre, come ha sottolineato Samantha Cristoforetti:
Anche in momenti di aspri conflitti sulla Terra, la ISS rimane un’oasi di collaborazione pacifica.
Tra le grandi potenze, solo la Cina è rimasta fuori dal progetto. Tuttavia, ha recentemente attivato la propria stazione spaziale permanente, il palazzo celeste chiamato Tiangong. La decisione di estendere le attività della Stazione Spaziale Internazionale fino al 2030 è un segnale importante di continuità e di impegno nel settore della ricerca spaziale. Non solo permetterà di ottenere ulteriori risultati scientifici, ma anche di proseguire un progetto di collaborazione internazionale che rappresenta un’opportunità per il progresso e lo sviluppo tecnologico dell’umanità.