Il primo trimestre del 2023 ha visto una ripresa del Pil italiana sopra le attese (+0,5%), portando la variazione acquisita per l’anno in corso a +0,8%. Secondo il Centro Studi di Confindustria, ciò è dovuto al settore dei servizi e dell’industria, quest’ultimo trascinato dalle costruzioni, sebbene solo grazie al buon risultato di dicembre 2022. Nonostante un contesto internazionale meno favorevole, l’export italiano ha dato buoni risultati.
La diminuzione del prezzo del gas alimenta la fiducia in Italia, oltre a favorire la riduzione dell’inflazione, che resta comunque alta (+7,6% annuo a marzo, +11,8% a ottobre), preoccupando gli industriali. La variazione dei prezzi energetici (+10,8%) è ora più bassa di quella degli alimentari (+12,9%). In particolare, le materie prime alimentari sono quelle che hanno subito i maggiori rincari, rimanendo al +55% rispetto al 2019, mentre il prezzo del gas è relativamente basso (43 euro/mwh in aprile) e quello del petrolio ha registrato un modesto aumento (86 dollari al barile). Al netto di tali componenti, la dinamica dei prezzi al consumo rimane elevata (+4,8%), per la trasmissione dei rincari dell’energia anche agli altri beni e servizi.
Per quanto riguarda i tassi di interesse, il costo del credito per le imprese italiane è salito a 3,55% a febbraio (da 1,18% a fine 2021), e a marzo la quota di imprese industriali che ottiene credito solo a condizioni più onerose è del 44,3% (da 7,3%). Confindustria osserva che la stretta segue il rialzo dei tassi di riferimento: quello Bce è arrivato al 3,50% a marzo (da zero), e secondo i future ci sarà un ultimo rialzo entro l’estate, poi un taglio nel 2024. Il Btp italiano si è stabilizzato negli ultimi mesi su un aumento di oltre 3 punti (4,13% in aprile, da 0,97%).
La produzione industriale italiana ha subito un’altra flessione a febbraio (-0,2%), dopo la diminuzione di -0,5% di gennaio; la variazione acquisita nel primo trimestre è di +0,1%, grazie alla buona eredità di dicembre 2022. Sebbene il Pmi a marzo abbia rallentato, è rimasto in area di espansione (51,1 da 52,0), ma la fiducia delle imprese è di nuovo calata ad aprile, con la diminuzione degli ordini e delle attese sulla produzione. In espansione, invece, ci sono i servizi. Il turismo in Italia è molto sopra i valori del 2019 (+8,3% in termini di spesa dei viaggiatori stranieri a febbraio).