Solo un racconto antico menziona l’esistenza del Canale di Serse, ma l’archeologia sta confermando che il trionfo ingegneristico della Persia era reale. La vista dal Monte Athos si affaccia sul sito di quello che un tempo era il Canale di Serse. Fu costruito attraverso la parte più stretta della penisola del Monte Athos, collegata alla terraferma a circa 28 miglia a nord.
Gli storici credevano da tempo che il Canale di Serse fosse un mito, ma non hanno mai smesso di cercarlo. Per millenni l’unica prova di questa impresa ingegneristica è stata trovata principalmente in una fonte scritta, portando molti studiosi a deridere l’esistenza di un canale costruito in modo che la potente marina di Persia potesse attraversarlo nel 480 a.C.
Recenti ritrovamenti archeologici nella penisola del Monte Athos nella Grecia moderna suggeriscono che la meraviglia dell’ingegneria esisteva davvero. La sua creazione è un vivido ricordo della ricchezza, della forza e dell’inventiva dell’antica Persia, che Atene e altre città-stato affrontarono quando questo potente nemico invase le loro terre. Deboli tracce del Canale di Serse sono ancora visibili oggi nei terreni agricoli nella parte più stretta della penisola del Monte Athos. Il canale un tempo correva tra le città moderne di Néa Roda e Trypiti. Le ricerche condotte tra il 1991 e il 2001 hanno rivelato che nel suo punto più largo, il canale era lungo 3,5 km e largo circa 50 metri.
Costruito con un sistema di rampe per scendere da entrambe le parti, il Canale di Serse permise ai Persiani di evitare la pericolosa circumnavigazione della penisola del Monte Athos. Un canale, il cui tracciato seguiva le rive di una baia protetta, permetteva di risparmiare tempo e rendere più sicuro il trasporto della flotta persiana. L’impresa fu affidata all’architetto persiano Mandrokles, che impiegò tre anni per costruire il canale utilizzando la forza lavoro di schiavi e di persone comuni.
Per gli studiosi moderni, il canale rappresenta una delle meraviglie ingegneristiche dell’antichità, un’imponente struttura progettata per unire il Mediterraneo e il Mar Nero, e un’impressionante mostra di potere da parte dei persiani. Per tutta la durata delle guerre greco-persiane, il canale consentì a una grande flotta persiana di bypassare il Monte Athos e di sorprendere i greci con attacchi improvvisi.