Peter Pan & Wendy, la recensione del remake live action del classico Disney

Ennesimo live action o nuova perla di Disney+? State per scoprire se il nuovo live action Disney appena approdato su Disney+ merita o meno la visione. Peter Pan & Wendy si aggiunge alla già fitta lista di film live action che hanno l’obiettivo di riadattare lo storico cartone animato sempre firmato Disney. Questa volta, però, la casa di appartenenza del progetto è Disney+ e non il grande schermo e, a differenza delle tante rivisitazioni pregresse, i protagonisti di Peter Pan & Wendy sono davvero dei bambini. Jude Law è senza dubbio il nome di punta del film e veste i panni dell’iconico Capitan Uncino, ruolo che gli calza a pennello e che dona nuova linfa e maggiore spessore ad un personaggio troppo a lungo ridicolizzato. I cambiamenti rispetto al corrispettivo animato sono presenti ma perfettamente giustificati alla luce del diverso periodo storico in cui il film è stato distribuito e per una necessaria esigenza di rappresentazione e attualità delle tematiche. Peter Pan & Wendy potrebbe piacere tanto ai bambini, forse non tantissimo a chi conosce a menadito al storia originale. 

Peter Pan & Wendy: le sfide che il regista ha dovuto affrontare avranno dato luogo ad una pellicola in grado di conquistare i bambini?

Peter Pan & Wendy è stato definito una sfida persino dal regista, David Lowery. Sappiamo bene tutti che il classico cartone firmato Disney è impresso in maniera indelebile nella mente dei fan della casa di Topolino. È un film senza tempo, sempre attuale anche se, sotto alcuni aspetti, in particolare quelli relativi alla rappresentazione etnica, pare superato. La sfida principale per il regista di Peter Pan & Wendy era quella di creare una pellicola che riuscisse a conquistare i fan di vecchia data, che fosse all’altezza del corrispettivo animato e al tempo stesso riuscisse a catturare l’attenzione delle nuove generazioni. Sarà forse assurdo per chi è cresciuto con il film di animazione, ma dobbiamo sempre constatare che i bambini di oggi, molto probabilmente, si affacceranno prima ai film live action di Disney e solo successivamente all’originale animato. Si, a tratti potrebbe sembrare anacronistico, improbabile e folle ma per le nuove generazioni le pellicole anni novanta, per non parlare di quelle datate ancora prima, sono preistoria. 

A tutto ciò si aggiungono altre due complicazioni da non sottovalutare. I live action in casa Disney sono la moda degli ultimi anni. Il vero motivo per cui l’azienda di Topolino punta così incessantemente sui retelling in carne ed ossa dei loro corrispettivi animati è semplice: rivitalizzare brand iconici, riutilizzare il merch e le attrazioni dei parchi di divertimento. Disney è una grandissima società di intrattenimento che crea attorno ad un prodotto audiovisivo un vero e proprio impero. Forse non lo avrete notato ma per ogni uscita di un film live action della Disney, vengono ristampati nuovi giocattoli e tornano in auge anche i classici prodotti datati. Non mi stupirei se le persone dal 28 aprile prendessero d’assalto la giostra dedicata a Peter Pan a Disneyland, per intenderci. 

A David Lowery la Disney ha chiesto un ulteriore sforzo: la sua pellicola non avrebbe esordito al cinema ma solo du Disney+. Una grandissima novità degli ultimi anni è che Disney si appoggia ormai in maniera molto organizzata alla sua piattaforma streaming per la distribuzione in esclusiva di serie tv originali ma anche di film per cui non prevede proficua o necessaria l’uscita cinematografica. La via di Disney+ consente sicuramente di evitare ingenti perdite che deriverebbero da un eventuale flop al botteghino, e al tempo stesso proporre agli abbonati un film live action in esclusiva per la piattaforma streaming non fa che aumentare l’interesse degli utenti e soddisfare chi lamenta l’assenza di film originali. Ovviamente a tutto ciò si affianca un grosso limite: il budget. I film destinati a Disney+, che se ne dica o meno, non avranno mai il budget destinato alle pellicole previste per il debutto in sala. È evidente agli occhi di tutti la netta differenza visiva che hanno Peter Pan & Wendy e La Sirenetta, il primo destinato allo streaming mentre il secondo alla sala cinematografica. Realizzare un film a forte matrice fantasy come Peter Pan senza un budget oneroso sicuramente è stato un limite per il regista, una sfida che si è trovato costretto ad affrontare a sguardo teso. 

Con tutte queste premesse e queste limitazioni del caso, David Lowery è riuscito a realizzare una pellicola soddisfacente (perché, visti i limiti imposti, definirla eccellente sarebbe eccessivo). Si, Peter Pan & Wendy è un film che sarà in grado di far appassionare i piccoli che per la prima volta si affacciano alla storia del bambino che non voleva crescere, ma al tempo stesso sarà in grado di stupire i fan di vecchia data. 

I bambini resteranno incantati della storia senza tempo riproposta in Peter Pan & Wendy. Come vi accennavo prima, la storia originale è sempre attuale (salvo gli opportuni aggiustamenti) ed è in grado di comunicare in maniera forte anche a distanza di anni dal momento in cui è stata scritta. La forza dei sogni, la capacità di credere nei propri desideri e nelle favole non smetterà mai di far volare i bambini di tutto il mondo con la fantasia. Restano tutte le vibes del classico d’animazione, e se vogliamo anche delle precedenti rivisitazioni live action, ma la storia risulta ancora più attuale, contemporanea ed al passo con i tempi moderni. Questo forse farà storcere il naso a coloro che sono particolarmente legati al prodotto originale firmato Topolino, d’altro canto però se una storia deve essere raccontata nuovamente è giusto inserire sfumature mai viste prima. 

Peter Pan & Wendy: la rivisitazione di un classico tra novità e conservazione

I bambini di oggi che guarderanno la pellicola scopriranno una storia che ha tanto in comune con il classico Disney ma che deve la sua formazione al romanzo di J. M. Barrie, scritto sotto forma di opera teatrale. Per ammissione del regista stesso, il desiderio di partenza era quello di creare un film che avesse come protagonisti, in posizione paritaria, sia Peter che Wendy. La scelta del titolo infatti non è stata per nulla casuale. Il richiamo al romanzo di J. M. Barrie e la necessità di comunicare immediatamente che la storia che il film avrebbe narrato apparteneva tanto a Peter quando a Wendy sono evidenti. Per troppo tempo Wendy è resta confinata nel ruolo della protagonista femminile secondaria. Ora ha tutto lo spazio che merita. Possiamo tranquillamente considerare Wendy una delle prime eroine in casa Disney e anche la nuova rivisitazione da lustro al coraggio della giovane donna. 

Wendy è la ragazza che sa di dover crescere, di dover affrontare le paure della vita da giovane donna ma al tempo stesso non vuole abbandonare il suo spazio sicuro rappresentato dalla sua casa, dai suoi fratelli e dalla sua routine quotidiana. Evadere con la fantasia, raccontare storie e vestire i panni di qualcun’altra rappresenta per Wendy l’occasione di fuggire, anche se per un breve lasso di tempo, dalla sua vita quotidiana, dai rimproveri del padre e delle lezioni della madre. Peter Pan è il mito che Wendy e i suoi fratellini leggono nei libri, interpretano nei loro giochi e vestono mediante i loro travestimenti. Immaginatevi lo shock dei bambini quando scoprono che l’eroe delle loro storie è un persona reale. Figuratevi lo stupore di Wendy quanto Peter esprime a parole la paura che la ragazza non riesce a comunicare a voce: l’ansia di crescere. L’Isola che non c’è rappresenta la risposta perfetta a tutte le preoccupazioni di Wendy. Lì la giovane resterà per sempre bambina, al fianco dei suoi fratelli, immersa in un mondo in cui i doveri della vita di tutti i giorni non ti assillano, senza genitori e senza necessità di cambiare. Tutto resta per sempre esattamente com’è. Sembra un paradiso, peccato che Wendy non avesse messo in conto né il villain della storia né il fatto che forse la paure, a volte, sono un ostacolo posto di fronte ad un futuro migliore. 

La Wendy del nuovo film live action si dimostra matura, protettiva e coraggiosa tanto quanto quella del cartone animato. I suoi fratelli sono intoccabili ed è disposta a tutto pur di salvarli. Le liti con i genitori e le continue obiezioni sono la conseguenza del periodo da adolescente, a tratti ribelle, che sta vivendo. I tratti iconici del personaggio restano ma mutano altri aspetti. In primis il rapporto tra Wendy e Trilli è leggermente diverso: maggiore collaborazione e affinità vige tra le due nel film piuttosto che nel cartone, nella pellicola live action non è presente la tensione romantica che veniva sottintesa in più sequenze nel film d’animazione. Era proprio questo sentimento la causa della gelosia di Trilli verso Wendy, la fata si sentiva sottratta del suo fidato compagno di avventure. Nel film di David Lowery il regista ci mostra come l’amicizia a tra ragazze possa prevalere rispetto alla competizione amorosa. Interessante è anche la relazione costruttiva che si sviluppa tra Wendy e Giglio Tigrato, personaggio che viene notevolmente riadattato, anche in vista di una miglior rappresentazione etnica e culturale della popolazione originaria delle Americhe. Wendy impara tanto dalla giovane donna, cresce ascoltando i suoi pensieri e le sue riflessioni. La presenza di Ciglio Tigrato nella storia di Wendy aiuta la giovane a comprendere che crescere non significa per forza diventare una versione meno divertente di se stessi. 

Il Capitan Uncino di Jude Law: un’ottima versione live action

Il cambiamento più consistente e se vogliamo anche più accattivante dell’intero film riguarda la figura di Capitan Uncino. Il nome altisonante di Jude Law nei panni dell’iconico villain Disney ha sicuramente avvantaggiato la campagna marketing di promozione della pellicola ma anche la scrittura della sceneggiatura. Sappiamo bene che Jude Law è un ottimo interprete e sa mostrare a dovere tutte le sfumature dei suoi personaggi. Anche in questo caso ci regala un’ottima interpretazione che evita di diventare macchiettistica o grossolana ma resta credibile e concreata. Il personaggio di Jude Law conserva i tratti che lo hanno reso iconico ma, grazie alla scrittura di David Lowery, acquisisce spessore e tridimensionalità. Ormai non ci stupiamo più di fronte alla presenza di villain senza scopo, i così detti cattivoni del momento decisi a distruggere tutto e tutti perché sì. Il rischio di rendere eccessivamente ridicolo Capitan Uncino era molto elevato, sicuramente la presenza dell’uncino al posto della mano e la continua rivalità con un ragazzino non avrebbero aiutato. Il regista di Peter Pan & Wendy è riuscito a rivolvere il potenziale pericolo scrivendo una backstory convincente per uno dei villain più amati della Disney. Capitan Uncino non è più soltanto colui che detesta Peter per screzi del passato legati ad un coccodrillo ma ha ragioni ben solite e perfettamente coerenti con la tematica centrale della pellicola. Anche Uncino è stato un ragazzo e anche lui ha avuto a che fare con Peter, purtroppo l’amicizia tra i due non è finita bene. Non vi farò spoiler perché è giusto che vi godiate la scoperta della storia d’origine del personaggio in prima persona. Sicuramente questa aggiunta ha aiutato Jude Law nella costruzione del personaggio, come anche lui stesso ha ammesso. Ora la vendetta di Uncino è decisamente più coerente e diventa molto più semplice empatizzare con il personaggio.

Nota di merito per i paesaggi: spazio agli spazi aperti e no alla CGI

Forse vi sembrerà assurdo ma David Lowery ha scelto di affidarsi quasi solo alle location reali piuttosto che alla CGI. Il budget per gli effetti visivi è stato destinato alla tecnologia utilizzata per realizzare Trilli (una tecnologia milionaria) e alle sequenze di volo, che purtroppo non sono eccellenti. Il resto è stato investito nel raggiungimento delle location reali presenti in Scozia, Irlanda e a Terranova oltre che sulle Isole Faroe. L’Isola che non c’è del nuovo live action Disney è reale, visitabile e tangibile. Vedendo il film non abbiamo mai l’impressione che sia un posto irraggiungibile. Questo era l’obbiettivo del regista e posso garantirvi che è stato raggiunto: i bambini che guarderanno il film potranno davvero sognare di mettere un giorno piede sull’Isola che non c’è. 

75
Peter Pan & Wendy
Recensione di Chiara Giovannini

Peter Pan & Wendy è un buon live action Disney. Jude Law è senza dubbio il nome di punta del film e veste i panni dell’iconico Capitan Uncino, ruolo che gli calza a pennello e che dona nuova linfa e maggiore spessore ad un personaggio troppo a lungo ridicolizzato. I cambiamenti rispetto al corrispettivo animato sono presenti ma perfettamente giustificati alla luce del diverso periodo storico in cui il film è stato distribuito e per una necessaria esigenza di rappresentazione e attualità delle tematiche. Peter Pan & Wendy potrebbe piacere tanto ai bambini, forse non tantissimo a chi conosce a menadito al storia originale. 

ME GUSTA
  • Una rivisitazione moderna che aggiunge sostanza e spessore ai personaggi
  • Ottimo lo sviluppo del personaggio di Wendy ed il suo rapporto con Trilli
  • Il Capitan Uncino di Jude Law è il villain tridimensionale di cui il film aveva bisogno
FAIL
  • Forse non conquisterà tutti i fan del classico d'animazione
  • La GCI non è eccellente
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