Radiogalassia Messier 87: nuove scoperte sul buco nero

Un team internazionale di scienziati, tra cui i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), ha effettuato nuove osservazioni millimetriche per fotografare per la prima volta la struttura ad anello che rivela la materia che cade nel buco nero centrale, insieme al potente getto relativistico, nella radiogalassia Messier 87 (M87). Le immagini mostrano l’origine del getto e il flusso di accrescimento vicino al buco nero supermassiccio centrale.

Le osservazioni sono state effettuate con il Global Millimeter Vlbi Array (Gmva), integrato dall’Atacama Large Millimeter/submillimetre Array (Alma) e dal Greenland Telescope (Glt). L’aggiunta di questi due osservatori ha notevolmente migliorato le capacità di imaging del Gmva.

Le nuove immagini mostrano che la struttura ad anello intorno al buco nero è più estesa di quanto si credeva e che questo anello è collegato al getto relativistico visto in M87. Per la prima volta, si vede il collegamento diretto tra la materia che circonda il buco nero e la base del getto relativistico.

L’osservazione del diametro dell’anello, pari a 64 microsecondi d’arco, e delle proprietà del buco nero, in particolare la sua scarsa velocità di consumo della materia, ha portato gli scienziati a ipotizzare che i buchi neri siano in grado di convertire solo una piccola frazione della materia in radiazioni.

L’immagine ottenuta a una lunghezza d’onda di 3,5 millimetri ha permesso di rivelare maggiori dettagli sulla presenza e l’energia degli elettroni altamente energetici che interagiscono con i campi magnetici. La radiazione di sincrotrone prodotta dall’interazione di questi elettroni ha fatto emergere nuovi dettagli sulle proprietà del buco nero e della sua emissione.

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature e apre nuovi scenari di ricerca sulle proprietà dei buchi neri. La partecipazione dei radiotelescopi Inaf (Medicina, Noto, Sardinia Radio Telescope) consentirà inoltre di continuare le osservazioni a 3,5 millimetri e potenziare la collaborazione con altri telescopi potenti per svelare nuovi segreti sulla radiogalassia M87.

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