La possibilità di diluire i crediti relativi a interventi edilizi agevolati in 10 anni rappresenta una grande opportunità per le imprese edilizie, le banche e gli altri cessionari che intendono usufruire di questa possibilità. Il provvedimento in attuazione delle ultime modifiche normative in materia fornirà le istruzioni ai fornitori e ai cessionari che intendono usufruire di questa possibilità.
L’Agenzia delle Entrate comunica che per superbonus, sismabonus e bonus barriere architettoniche, la nuova funzionalità (dal prossimo 2 maggio) nell’area riservata del sito sarà disponibile per i soggetti titolari di crediti da bonus edilizi. Inoltre, la comunicazione può riguardare anche solo una parte della rata del credito disponibile: con successive comunicazioni potranno essere infatti rateizzati sia la restante parte della rata sia eventuali altri crediti acquisiti nel frattempo.
Il provvedimento specifica che la nuova ripartizione può essere effettuata per la quota residua delle rate dei crediti riferite: agli anni 2022 e seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni delle opzioni per la prima cessione o lo sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate fino al 31 ottobre 2022, relative al superbonus; agli anni 2023 e seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni inviate all’Agenzia dal primo novembre 2022 al 31 marzo 2023, relative al superbonus, nonché dalle comunicazioni inviate fino al 31 marzo 2023, relative al sismabonus e al bonus barriere architettoniche.
La nuova rata annuale potrà essere utilizzata esclusivamente in compensazione e non potrà essere a sua volta ceduta, né ulteriormente ripartita. Fornitori e cessionari potranno comunicare all’Agenzia la volontà di optare per la rateizzazione lunga, accedendo all’area riservata del sito dell’Agenzia, dove sarà attiva una nuova funzionalità all’interno della “Piattaforma cessione crediti”.
In alternativa a questa prima soluzione, sarà possibile attendere la fine del 2023 per avere contezza dei crediti residui non compensabili e inviare la relativa comunicazione alle Entrate. Se alla fine del 2023 il soggetto avrà altri crediti residui non compensabili, potrà comunicare all’Agenzia di volerli ripartire nei successivi dieci anni.