I contenuti promossi dalla body positivity, concentrati sull’aspetto estetico, potrebbero aumentare l’oggettificazione del corpo. È possibile promuovere un’attitudine neutra o compassionevole nei confronti del corpo? Nelle società occidentali non è raro considerare il corpo come un oggetto da guardare, giudicare e disporre, inducendo le persone a prestare attenzione alla propria immagine corporea e suscitando insoddisfazione ed emozioni negative. Tuttavia, un movimento socioculturale noto come body positivity sta emergendo sempre di più sui social media.
Nel 1935, Schilder definì l’immagine corporea come l’immagine del proprio corpo nella propria mente, ovvero il modo in cui il corpo appare a sé stessi. In seguito, Slade (1994) la descrisse in modo più preciso come l’immagine che abbiamo nella nostra mente della forma, della dimensione e delle caratteristiche del nostro corpo e dei sentimenti che abbiamo riguardo a queste caratteristiche e alle singole parti del nostro corpo: ovvero la rappresentazione soggettiva che ogni persona ha del proprio corpo. Lo sviluppo dell’immagine corporea è un processo fortemente influenzato da alcuni fattori sociali e culturali: in primo luogo, l’esposizione alle immagini dei media sui social network e sui giornali tradizionali; in secondo luogo, il confronto con la realtà socioculturale dei coetanei (Thompson et al., 1999).
In particolare, negli ultimi decenni, l’aumentato utilizzo dei social media, in particolare Instagram, in preadolescenza e adolescenza ha reso necessario indagare questo fenomeno di influenza sulla percezione del proprio corpo. Uno studio sperimentale recente condotto su un campione di giovani donne italiane (Di Gesto et al., 2022) ha dimostrato che, indipendentemente dai livelli di internalizzazione degli standard socioculturali di bellezza, l’esposizione alle immagini di Instagram associate a un elevato numero di “mi piace” rappresenta un fattore di rischio per un aumento delle preoccupazioni e delle emozioni spiacevoli legate al proprio corpo, come la insoddisfazione corporea e l’ansia sociale per l’aspetto fisico.
La percezione e la consapevolezza del proprio corpo come contenitore della propria identità personale sono elementi fondamentali durante la transizione dall’adolescenza all’età adulta (Rollero, 2019). Nelle società occidentali, non è raro che gli individui vengano depersonalizzati, privati della loro umanità e identità personale. Il corpo viene considerato un oggetto da guardare, giudicare e disporre. Attraverso la Teoria dell’Oggettificazione, Fredrickson e Roberts (1997) hanno portato alla luce questa tipica tendenza delle società moderne: le persone sono indotte a internalizzare questa prospettiva sul proprio corpo e si verifica l’auto-oggettificazione, che consistente nella tendenza a percepire e giudicare il proprio corpo come oggetto.