Il 2022 è stato l’anno più secco e il secondo più caldo mai registrato in Europa, con temperature estive mai così elevate. Secondo il rapporto annuale dello stato del clima europeo (ESOTC) dei ricercatori del Copernicus Climate Change Service (C3S), le emissioni di carbonio associate agli incendi boschivi sono state le più alte degli ultimi 15 anni, con alcuni paesi che hanno registrato i livelli più elevati degli ultimi 20 anni.

Le temperature in tutta Europa stanno aumentando al doppio del tasso medio globale, più veloce rispetto a qualsiasi altro continente. L’estate del 2022 è stata caratterizzata da temperature estreme e condizioni di siccità diffusa, con gran parte dell’Europa che ha subito ondate di calore intense e prolungate. Le scarse precipitazioni hanno portato a una diffusa siccità, con il 63% dei fiumi europei che ha registrato flussi inferiori alla media degli ultimi decenni.

Gli incendi boschivi sono stati un’ulteriore conseguenza delle alte temperature e della siccità. La Francia, la Spagna, la Germania e la Slovenia hanno registrato le emissioni di incendi boschivi estivi più elevate degli ultimi 20 anni. In Europa sudoccidentale si sono manifestati alcuni dei più vasti incendi mai registrati nell’intero continente.

Secondo gli scienziati di Copernicus, questi cambiamenti climatici possono influenzare negativamente molti aspetti legati alla natura e alla società, provocando conseguenze negative su ambiti che possono spaziare dall’agricoltura all’energia fino al trasporto fluviale. Le alte temperature rappresentano un rischio per la salute umana, con gli indici di stress da calore che costituiscono il modo in cui il corpo umano risponde all’impatto di diversi ambienti termici.

In conclusione, il rapporto di Copernicus conferma la gravità del cambiamento climatico in Europa e l’urgenza di prendere misure concrete per limitarne gli effetti. È necessario ridurre le emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra e adottare pratiche sostenibili per proteggere l’ambiente e le persone. Solo così potremo preservare il nostro pianeta per le generazioni future.