Le piante medicinali sono utilizzate da secoli in molte culture tradizionali per trattare disturbi comuni. In Marocco, la medicina popolare basata sulle erbe è particolarmente diffusa, e un recente studio ha analizzato la biodiversità delle piante utilizzate nella regione di Safi. I risultati dello studio, condotto tramite questionari semi-strutturati su 222 residenti dell’area, mostrano che le donne sono le principali detentrici della conoscenza sulle piante medicinali. Le piante utilizzate appartengono a 64 famiglie, con la Lamiaceae, l’Asteraceae e l’Apiaceae tra le più comuni. Le foglie sono la parte della pianta più utilizzata (48%), seguite da steli, fiori, radici e dalla pianta intera.
Le formulazioni tradizionali sono preparate con diversi metodi, tra cui l’infusione, il decotto, l’inalazione e il cataplasma, ma il decotto risulta essere il metodo più diffuso. Le piante più comuni citate includono il marrubio, il rosmarino, il timo serpillo e Dysphania ambrosioides. La maggior parte delle formulazioni viene utilizzata per problemi gastrointestinali, malattie respiratorie e anemia.
Questo studio rappresenta il primo lavoro scientifico che documenta le conoscenze erboristiche tradizionali in questa regione del Marocco. I risultati evidenziano l’importanza dell’uso delle piante medicinali nella medicina popolare locale, oltre a stabilire una base scientifica per la conservazione del patrimonio etnobotanico ed etnofarmacologico e per ulteriori studi di approfondimento sulle proprietà e potenzialità delle piante medicinali.