Il PCB (Poly-Chlorinated Biphenyls) è stato vietato nella maggior parte dei Paesi a partire dagli anni ’70, ma questo non significa che non esista più. Ora i ricercatori di acque profonde riferiscono di aver trovato il PCB sul fondo della fossa di Atacama, nell’Oceano Pacifico. Durante la spedizione nella fossa, il team di ricerca ha recuperato carote di sedimento e le ha analizzate per verificare la presenza di PCB in cinque diversi punti della fossa. Tutti i campioni di sedimenti superficiali analizzati contenevano PCB. Lo studio, guidato dalla professoressa Anna Sobek del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Stoccolma e dal professor Ronnie N. Glud, direttore del Danish Center for Hadal Research dell’Università della Danimarca meridionale, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications. PCB è l’abbreviazione di Poly-Chlorinated Biphenyls, che comprende 209 diverse sostanze. Introdotti negli anni ’30, sono stati utilizzati principalmente nei materiali da costruzione e nei componenti tecnici, ma ora sono vietati nella maggior parte dei Paesi e classificati come tossine ambientali altamente persistenti. I PCB possono essere cancerogeni e causare danni alla riproduzione. Secondo Ronnie N. Glud, la concentrazione di PCB nei campioni della fossa di Atacama non è allarmante. Egli sottolinea che concentrazioni molto più elevate sono state trovate in luoghi come il Mar Baltico, il Mare del Nord e la Baia di Tokyo. Nel Mar Baltico sono state misurate concentrazioni 300-1500 volte superiori. “Si tratta di luoghi caratterizzati da un’intensa attività umana, quindi c’è da aspettarselo. I campioni di Atacama non mostrano concentrazioni molto elevate, ma considerando che sono stati recuperati dal fondo di una fossa marina profonda, sono relativamente alti. A priori nessuno si aspetterebbe di trovare inquinanti in un luogo del genere“, afferma Ronnie N. Glud. I PCB sono idrofobici, cioè poco solubili in acqua. Si legano invece al materiale organico che affonda sul fondo. Inoltre, grandi quantità di materiale vengono trasportate lungo i ripidi pendii e si depositano nelle aree più profonde. Parte del materiale organico che raggiunge il fondo della fossa di Atacama viene infine decomposto dai microrganismi e, di conseguenza, i PCB si accumulano nei sedimenti. I PCB sono composti persistenti che si ridepositano lentamente nel tempo, motivo per cui si possono trovare concentrazioni crescenti in aree inaccessibili come le fosse di Atacama, anche se negli anni ’70 sono stati ampiamente vietati in tutto il mondo.