Le autorità europee per la protezione dei dati hanno istituito una task force – un gruppo di lavoro – per collaborare e scambiare informazioni sull’applicazione delle leggi dell’UE nei confronti di OpenAI, produttore di ChatGPT. La notizia arriva a distanza di alcune settimane dal provvedimento del Garante per la protezione dei dati italiano, il primo a livello mondiale ad aver inibito OpenAI dalla possibilità di trattare i dati degli utenti. Recentemente il Garante ha posto una serie di condizioni ad OpenAI per consentire il reintegro di ChatGPT all’interno del nostro Paese.
La European Data Protection Board (EDPB) ha annunciato la creazione del gruppo di lavoro dopo che diversi regolatori europei hanno chiesto che l’approccio d’intervento nei confronti del chatbot venisse coordinato a livello europeo, in modo da evitare che i singoli stati membri possano agire eraticamente.
Il garante italiano ha avviato un’indagine sulla società statunitense alla fine di marzo e ha ordinato un divieto temporaneo di elaborazione dei dati personali degli utenti italiani da parte di ChatGPT, per presunte violazioni di leggi come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). OpenAI non ha stabilito una sede locale in uno dei 27 paesi dell’Unione Europea, il che significa che qualsiasi autorità di protezione dei dati di un paese membro può avviare nuove indagini ed emettere divieti.