La mancanza di manodopera in Europa sembra essere un problema sempre più diffuso, come dimostra uno studio condotto dall’European trade union Institute (Etui). Secondo il documento, il livello record di posti vacanti sarebbe dovuto ai salari troppo bassi rispetto al costo della vita e alle peggiori condizioni di lavoro offerte dai datori di lavoro. Molte imprese europee lamentano problemi di produzione a causa della mancanza di personale, ma la risposta dei governi si è finora concentrata sulle competenze dei lavoratori, trascurando il fatto che in molti settori la carenza di manodopera è aumentata maggiormente nelle mansioni che offrono una retribuzione relativamente inferiore.
Secondo lo studio, sarebbe quindi necessario aumentare i salari per attrarre più lavoratori, ma in molti paesi europei i salari reali sono diminuiti nonostante i profitti delle imprese siano aumentati. Per far fronte a questo problema, alcuni sindacalisti europei propongono di seguire l’esempio degli Stati Uniti, dove i finanziamenti pubblici per le aziende sono subordinati all’impegno a pagare salari dignitosi e a fornire condizioni eque e migliorare le competenze dei lavoratori, insieme a un chiaro obbligo in materia di contrattazione collettiva.
La carenza di manodopera in Europa è quindi un problema che richiede un approccio globale e un maggiore impegno da parte dei datori di lavoro e dei governi per garantire salari dignitosi e condizioni di lavoro adeguate, al fine di attrarre e trattenere i lavoratori sul mercato del lavoro. Solo in questo modo si potrà garantire una maggiore produttività e una crescita economica sostenibile per tutti.