Per alcuni anni, Tempest, una start-up che offre alcuni servizi alle persone con dipendenza da alcol, ha condiviso per sbaglio i dati dei suoi utenti agli inserzionisti, tra cui informazioni personali e sensibili. Secondo Tech Crunch, la condivisione dei dati sarebbe avvenuta senza il consenso degli utenti. I dirigenti della startup hanno spiegato che la condivisione sarebbe stata frutto di un errore.
Monument, che ha acquisito l’app Tempest nel 2022, ha confermato l’estesa fuga di informazioni dei pazienti in una notifica di violazione dei dati presentata la scorsa settimana all’attorney general della California, imputando il problema all’uso di alcuni sistemi di tracciamento di terze parti sviluppati da giganti della pubblicità, tra cui Facebook, Google, Microsoft e Pinterest.
Il CEO di Monument Mike Russell ha confermato che sono stati coinvolti più di 100.000 pazienti. Sarebbe stato un tracker mal configurato ad aver inavvertitamente condiviso con gli inserzionisti un numero di informazioni significativamente più alto di quello previsto.
I dati condivisi con gli inserzionisti includevano i nomi dei pazienti, le date di nascita, gli indirizzi e-mail e postali, i numeri di telefono e di adesione associati alle aziende, ma anche la foto della persona, l’ID digitale univoco, i servizi o il piano che il paziente sta utilizzando, le informazioni sulle visite mediche, oltre che alcune risposte a dei sondaggi che, tra le altre cose, richiedono all’utente di indicare le sue abitudini di consumo di alcol.