La Casa Bianca non pagherà per mantenere la verifica dei profili Twitter ufficiali dei propri membri dello staff, secondo una guida inviata ai dipendenti tramite una email ottenuta da Axios. È l’ennesima grossa organizzazione a manifestare il suo disinteresse per il nuovo piano in abbonamento proposto da Elon Musk. Giovedì anche il New York Times ha annunciato pubblicamente l’intenzione di non voler pagare 1000$ al mese per mantenere la spunta di verifica.  In risposta, Twitter ha già rimosso il badge di verifica al quotidiano (con un po’ di anticipo rispetto alla deadline che era stata fissata).

La verifica dei profili Twitter ufficiali aiuta a garantire al pubblico di poter fidarsi dei messaggi forniti dai membri dello staff ufficiali della Casa Bianca. Tuttavia, il direttore della strategia digitale della Casa Bianca, Rob Flaherty, ha informato il personale in un’email inviata venerdì pomeriggio che il marchio blu «ha ormai perso questa funzione». Secondo Flaherty, oggi il badge non serve a distinguere gli utenti che hanno verificato la loro identità, ma esclusivamente quelli che hanno deciso di pagare per un servizio da chi, al contrario, vuole continuare ad usare il social gratuitamente.

Axios spiega che il memo della Casa Bianca non ha automaticamente valore anche per le altre agenzie federali degli USA, ma l’agenzia aggiunge che, stando a quanto riferiscono fonti affidabili, pressoché ogni altra istituzione federale statunitense verosimilmente seguirà l’esempio del governo. La Casa Bianca ha anche dichiarato che non pagherà per la verifica come organizzazione e non rimborserà il personale che acquista Twitter Blue sui propri account personali sui social media. Anche il New York Times ha specificato che non rimborserà i suoi giornalisti che decideranno di pagare un abbonamento a Twitter Blue.