The Last Of Us, la serie tv HBO, continua a macinare ore di visione sia in Europa che negli Stati Uniti. Il finale di stagione ha fatto registrare a Sky ascolti da record, battendo persino l’inarrestabile House of the Dragon nel Regno Unito. La serie tv ha conquistato il pubblico dei fedelissimi al videogioco ed è riuscita a coinvolgere anche i fanatici delle serie tv grazie alla potenza della narrazione in stile HBO. La materia originale è stata adattata in maniera fedele sia per ciò che concerne la storia che l’aspetto visivo dell’universo di The Last Of Us. Il responsabile del reparto make-up della serie ha fatto un lavoro incredibile al fine di rendere il più realistici e credibili possibili tutti i Clicker, gli infetti e persino i primi segni di contagio sulla pelle dei personaggi. D’altronde il nome non è nuovo agli esperti della materia. Barrie Gower è la mente creativa dietro il trucco di Vecna in Stranger Things e il Re della Notte in Game of Thrones. Non dovevano quindi stupirci di fronte al lavoro impeccabile fatto per The Last Of Us. Ecco come Barrie Gower ha realizzato i vari make-up delle creature di The Last Of Us e l’origine della sua ispirazione.
Dato che in questo pezzo analizzerò nei dettagli i vari make-up presenti nei capitoli della prima stagione di The Last Of Us, non posso esimermi da sottolinearvi che il rischio di spoiler è altissimo. Non saranno spoiler relativi alla pura trama della serie ma qualche riferimento, anche solo per contestualizzare i vari make-up, sarà necessario. Detto ciò, siete avvisati.
The Last Of Us, ecco come sono stati realizzati i “mostri” della serie
La serie tv prodotta da HBO è ambientata in un mondo postpandemico in cui un’infezione generata dal fungo Cordyceps ha preso il sopravvento sull’umanità e continua a contagiare e trasformare gli umani in creature assetate di sangue simili a zombie. La caratteristica più distintiva di questi esseri “infetti” è il fungo che fiorisce in pieghe massicce e strutturate partendo dalle loro teste e diffondendosi in tutto il corpo a seconda della gravità dell’infezione e del periodo di tempo da cui si è contagiati. L’uomo non è più in grado di controllare sé stesso. L’autodeterminazione è persa una volta che il contagio ha inizio.
Tutto il lavoro di make-up che si è reso necessario per poter sviluppare il mondo di The Last Of Us è opera di Barrie Gower, il makeup designer dietro alcuni dei mostri più famosi della televisione, tra cui Vecna in Stranger Things e il Re della Notte in Game of Thrones.
Ovviamente l’artista non ha operato da solo per realizzare le tante protesi della serie ma assieme ad un enorme team di artisti con cui ha svolto innumerevoli ore di ricerca, progettazione, test e costruzione. “Abbiamo truccato centinaia e centinaia di personaggi nel corso della stagione in diverse fasi dell’infezione“, ha raccontato l’artista sui suoi social. Questo anche perché tra gli infetti di The Last of Us sono presenti diverse categorie a seconda del livello di infezione: i Runner, i nuovi infetti noti per la loro velocità; Clicker, che sono diventati ciechi a causa dell’infezione e fanno affidamento su un apposito clic per localizzare la preda; ed infine i Bloater, enormi creature che sono state completamente sopraffatte dal fungo.
Ecco, quindi, tutto il dietro le quinte e le curiosità che si nascondono dietro l’affascinante processo di creazione degli zombi di The Last of Us.
L’ispirazione dietro il design
Scegliere gli attori giusti per assomigliare ai personaggi del gioco è stata solo metà della conquista necessaria per realizzare la serie. La creazione degli antagonisti, gli infetti, ha richiesto a Gower di dare vita a mostri che hanno una base di fan scrupolosa e devota. Inizialmente non pensava che il suo lavoro sarebbe andato a buon fine: il suo studio, BGFX, ha sede nel Regno Unito; The Last of Us è stato girato in Canada e già questa distanza complicava le cose. Il team di protesi è stato il primo dipartimento a unirsi e ad avviare la produzione della serie, dato che era un lavoro davvero lungo. In totale hanno lavorato al design delle protesi dei vari personaggi per circa sei o sette mesi prima dell’inizio delle riprese principali della serie. Gower e il suo team avrebbero creato e assemblato i trucchi nel suo studio nel Regno Unito, anche se c’era anche un team di protesi più piccolo con sede in Canada a cui si aggiungevano circa 60 artisti in totale che si sono occupati di applicare il trucco agli attori durante le riprese.
Per quanto riguarda le tecniche di make-up, il team di Gower ha provato davvero di tutto, dai trucchi d’invecchiamento applicati su F. Murray Abraham e Nick Offerman nell’acclamato terzo episodio “Long, Long Time”, ai veri e complicati design degli Infetti. Nonostante al team fosse disponibile il materiale originale proveniente dal videogioco su cui lavorare, a Gower è stato permesso di apportare alcune modifiche. “Neil Druckman, co-creatore della serie televisiva e del videogioco, è stato molto disponibile a sviluppare l’aspetto dei suoi personaggi. Fin dall’inizio abbiamo sempre detto che tutto ciò che è stato progettato per il videogioco è così ben realizzato e impresso nella cultura pop che sarebbe un crimine ignorarlo e, allo stesso tempo, sarebbe un crimine allontanarsi troppo. Tutto era così ben progettato che sarebbe stato anche un errore non appagare i fan con del buon fan service, dato l’enorme seguito del videogioco in tutto il mondo“.
Ad esempio, Gower ha dichiarato a Entertainment Weekly che il colore dei Clicker, quelle persone che si trovano nella terza fase dell’infezione e che sono cieche a causa della crescita del fungo che spunta dai loro occhi, presentava sfumature di arancione, giallo e grigio nel gioco ma all’interno della serie c’erano diversi ambienti che gli hanno permesso di estendere la gamma di sfumature dei Clicker per includere tonalità più sature idonee a rappresentare climi diversi.
Di tutte le protesi che ha dovuto creare gli infetti nelle fasi iniziali della trasformazione dopo essere stati morsi erano i più difficili da progettare. Sui Runner le vene sollevate visibili sul morso appena effettuato hanno lo scopo di mostrare come l’infezione si fa strada rapidamente dal segno del morso fino al cervello. L’obbiettivo era mostrare una sorta di viaggio nella rete venosa che risaliva attraverso il corpo. Così il team di Gower ha esaminato molte forme organiche diverse per le vene, ad esempio le larve, le meduse e le cicatrici che si in questi casi oltre a quelle che si possono vedere a volte su foglie e piante.
I Cliker: ecco come sono stati realizzati
Per creare i trucchi per i Clicker, gli infetti che devono letteralmente “cliccare” per orientarsi (e potrebbero essere lontani cugini dei Demogorgoni di Stranger Things), sono state utilizzate alcune modalità di make-up diverse a seconda delle esigenze dell’attore che li interpreta. Per Samuel Hoeksema e Olivier Ross-Parents, i due attori eroi che hanno interpretato i Clicker, le protesi sono state scolpite appositamente per i loro volti. Questi attori sono coloro che hanno interpretato i primi Clicker che vediamo nella serie nell’episodio due e poi di nuovo nell’episodio cinque. Hoeksema e Ross-Parents hanno interpretato due Clicker dall’aspetto diverso; quindi, entrambi si sono ritrovati con due trucchi personalizzati.
Come accennato, i Clicker sono ciechi e non hanno occhi, così Gower e il suo team hanno collaborato con il supervisore degli effetti visivi (VFX) Alex Wang per assicurarsi che i trucchi fossero il più realistici possibile. Inizialmente, l’idea era quella di inserire una patch VFX verde chroma key al centro della testa dei Clicker, che poi il team degli effetti visivi avrebbe animato ma alla fine il team di make-up artist ha scelto di scolpire tutto il personaggio completamente.
Per prima cosa, il team canadese di Gower ha scansionato le teste degli attori e ha inviato quelle scansioni al team del Regno Unito. Dalla scansione è stato realizzato un calco della testa in modo che potessero scolpire il trucco partendo da quel riferimento. Questo ha richiesto circa sei settimane. La scultura è stata ricavata dalla plastilina a base di cera, un materiale modellabile simile allo stucco, che ha permesso al team di collocare la testa della creatura in avanti per darle quella profondità che era necessaria. Poiché è stato scolpito a mano, sono stati in grado di creare piccole fessure tra i fiori del fungo sul viso del personaggio, fessure che hanno permesso agli attori di vedere.
I Clicker avevano anche protesi dentarie, poi animate al meglio con effetti speciali, posizionate davanti alle loro stesse labbra ed agganciate ai loro stessi denti.
In totale, Gower afferma che per ogni personaggio ha impiegato dalle sei alle otto settimane per realizzare la scansione e la scultura a mano, poi ha trascorso inizialmente quattro ore sulla sedia del make-up artist per l’applicazione del trucco sugli attori. Come sempre poi, più ne fai, più velocemente riesci ad applicare i vari trucchi. Infatti, al terzo o quarto giorno di prove occorrevano circa due ore e mezza a personaggio.
Per circa i 15 stuntmen che interpretano i vari Clicker sullo sfondo dell’episodio cinque, “Endure and Survive“, a cui è stato richiesto di muoversi in un modo particolarmente agitato e veloce, Gower e il suo team hanno utilizzato un’apposita maschera pullover in modo che gli stuntmen potessero vedere facilmente per eseguire i vari esercizi. “Era presente una giovane attrice di nove anni, Skye, che è un’incredibile contorsionista. Ha dato al suo corpo tantissime forme incredibili. Si tratta della piccola Clicker che sale sul furgone e attacca il vallai alla fine dell’episodio”, ha dichiarato Gower. A causa delle leggi sul lavoro minorile che limitano il tempo che un minore può trascorrere sul set, Skye non poteva sottoporsi a un’ampia applicazione di trucco; quindi, Gower ha deciso di creare anche una maschera pullover per lei in modo da accelerare i tempi di preparazione.
I Bloater
Indubbiamente uno dei momenti più terrificanti di The Last of Us finora si è presentato nell’episodio 5, quando viene rilasciata una popolazione sotterranea di Infetti, dando così inizio a una battaglia mortale. La brigata assetata di sangue è guidata da un Bloater, creature arrivate al quarto stadio di infezione, quello più raro e grave; sono essenzialmente funghi giganti con arti e con una forza sovrumana.
Il vero stuntman che interpreta il Bloater in “Endure and Survive” è Adam Basil e il processo di costruzione del suo trucco ha richiesto tre mesi di lavorazione. La forma del corpo di Basil, dalla testa ai piedi, è stata scolpita con la plastilina e una società di fabbricazione con sede a Londra, Stitches and Glue, ha creato appositamente per lo show un abito simile ad un enorme cerniera per parti aggiuntive per il corpo che consentivano all’esecutore di muoversi senza soluzione di continuità. La tuta e la testa creati per Basil sono stati realizzati in schiuma di lattice e nel complesso ci è voluta un’ora per inserire l’attore dentro la tuta, dopodiché il team ha applicato una sostanza lucida sopra alla tuta per conferirgli un aspetto “mucoso”.
L’impressionante momento protesico che probabilmente ti sei perso
Gli elementi horror di The Last of Us sono presenti già nell’episodio uno, quando una donna anziana si trasforma in un infetto e attacca brutalmente la sua famiglia. Anche se non avremmo mai potuto saperlo semplicemente guardando la serie, Gower ha rivelato tramite Instagram che l’attrice che interpreta Nana, Wendy Gorling, indossava in quella scena un trucco ricco di protesi per poter sembrare anziana.
In The Last of Us non solo il team di make-up artist ha avuto la possibilità di creare alcune bestie incredibili ma ha anche utilizzato alcuni sottili trucchetti d’invecchiamento. Su Wendy Gorling, che indossa i panni di Nana nell’episodio 1″, hanno applicato guance, mento e protesi per il collo in silicone, oltre a parti attaccate al labbro superiore, una calotta in vinile per la testa e sono stati inseriti puntini neri intorno agli occhi e alla fronte per modificare il trucco in post-produzione.
Il lavoro del team di Gower è stato incredibile e siamo certi che per la nuova stagione di The Last Of Us saprà alzare ancora l’asticella delle aspettative e regalaci nuovi e sorprendenti look per gli infetti.