Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato una serie di progetti per la scuola, tra cui l’impiego di tutor e orientatori per gli studenti in difficoltà, lezioni di recupero anche dopo l’orario scolastico e un aumento di stipendio per i professori tutor e gli orientatori. L’obiettivo è personalizzare il curriculum scolastico e valorizzare i talenti degli studenti, dando particolare attenzione a quelli in difficoltà e alle studentesse che hanno un gap maggiore rispetto agli studenti nelle discipline Stem.
Gli insegnanti delle diverse discipline interverranno per aiutare i ragazzi con particolari fabbisogni, mentre i professori tutor predisponevano, d’intesa con i colleghi, un percorso personalizzato per i ragazzi in difficoltà. Le lezioni di recupero verranno finanziate da diversi capitoli, tra cui quelli per la dispersione, 1,5 miliardi; i 600 milioni del Pnrr per la formazione e il recupero delle materie Stem e 300 milioni di fondi per il potenziamento della didattica. Le ore di recupero sono percorsi personalizzati per recuperare i gap o valorizzare i talenti e i professori verranno pagati dalle scuole, nella loro autonomia, attingendo ai fondi di cui parlava il ministro.
Ha inoltre annunciato che dall’inizio del prossimo anno scolastico, debutteranno poco meno di 40 mila tutor per gli studenti degli ultimi tre anni di scuola superiore e circa 10 mila orientatori, uno per ogni scuola, e progressivamente si arriverà a 100 mila tutor, dalla prima media alla quinta superiore. Il loro compito sarà coordinare i colleghi e assicurare la personalizzazione del curriculum, con particolare attenzione agli studenti in difficoltà e a quelli molto brillanti che si annoiano. Gli insegnanti che ricopriranno il ruolo di tutor avranno un incremento di retribuzione dai 2.859 euro a 4.675 all’anno in base al numero di studenti di cui si occuperanno, mentre gli orientatori avranno un’aggiunta di 1,5-2 mila euro.
Il ministro ha anche fatto riferimento alla richiesta alla Commissione europea di una proroga di sei mesi per l’obiettivo del Pnrr che riguarda la costruzione di asili e scuole dell’infanzia. Si tratta di una misura importante per favorire l’accesso alla scuola dei più piccoli e, di conseguenza, per ridurre il divario educativo.