Sarà presentato stasera, giovedì 30 marzo, al Cineland di Ostia il film Barber Ring di Alessio Di Cosimo, prodotto da Paolo Ansaldi con la 102 Distribution e dallo stesso regista con la Well Enough Film. La pellicola (che si avvale della direzione della fotografia di Sandro Chessa e Simone Nocchi, delle musiche originali di Paolo Costa e del montaggio di Stuart Mabey e Domitilla Pattumelli) sarà poi disponibile dal 10 maggio su Amazon Prime.
Il film che si è recentemente si è aggiudicato al Biografilm 2022 il “Tutta un’altra storia Award Bologna e Imola”, racconta una vita difficile, quella di Manuel Ernesti. Un’infanzia passata nelle case occupate e poi il riscatto come campione di pugilato, le difficoltà economiche e la rinascita come barbiere e imprenditore di successo. Infine, la creazione di un progetto sociale chiamato Barber Ring, in cui Manuel insegna sia il mestiere del barbiere che la disciplina dell’arte nobile del pugilato. Un modo per tendere una mano a tutti quei ragazzi che come lui vengono da realtà difficili, li segue, li aiuta e li supporta per fare in modo che si costruiscano un futuro migliore.
Il regista Alessio Di Cosimo nel 2016 dirige il documentario “TIZZO, Storia di un grande campione” distribuito su Amazon Prime e Chili Tv in 6 Paesi. Tra il 2017 e il 2020 dirige tre cortometraggi acquistati tutti e tre da Rai Cinema, ricevendo molti premi in Festival nazionali e internazionali, tra cui il Nastro d’Argento Speciale nel 2019 e il riconoscimento dal Ministero come film d’essai per uno dei suoi cortometraggi, distribuito in 400 sale cinematografiche. Attualmente è in pre-produzione di un film da lui scritto e diretto, in collaborazione con Rai Cinema e MiC.
Il protagonista Manuel Ernesti nasce ad Ostia nel 1986, all’interno di una vecchia caserma dei vigili urbani occupata dalla famiglia, che in quegli anni affrontava grosse difficoltà economiche. Qualche anno dopo, i suoi genitori riescono a farsi assegnare una casa popolare. Manuel cresce in un ambiente difficile, dove i ragazzi come lui non hanno alcuna speranza nel futuro e facilmente si rifugiano nella vita di strada non del tutto legale. Manuel, invece, appena 14enne si mette in luce, praticando uno sport per quanto per molti ‘violento’, ma di gran disciplina che è la boxe. Questo permette che Manuel abbandoni man mano la strada per gli allenamenti, che lo portano in poco tempo a brillare e diventare una punta di diamante della Nazionale Italiana, ottenendo molti traguardi come i 6 campionati italiani e un Europeo Juniores, 8 medaglie d’Oro internazionali, di cui 3 al Six Nation Cup, capitanando la Nazionale Italiana Juniores per ben tre anni. Purtroppo, poche persone a oggi possono permettersi di dedicare una vita a uno sport cosiddetto ‘secondario’ come la boxe. Per questo, Manuel, all’età di 27 anni decide di lasciare la sua più grande passione per dedicarsi al lavoro, accanto alla sorella maggiore, che è come una seconda madre, che lo avvicina al mestiere di barbiere.
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