Il cambiamento climatico alimenta la diffusione di un parassita pericoloso

cambiamento climatico

Per comprendere meglio come i sistemi di malattie rispondono ai cambiamenti climatici e fare previsioni sulla loro futura distribuzione, è essenziale modellare l’idoneità dell’habitat per i parassiti con cicli di vita complessi, ma la mancanza di dati di alta qualità con una risoluzione spaziale elevata spesso limita queste indagini. Nello studio in questione sono stati utilizzati 449 record di occorrenze affidabili di Echinococcus multilocularis in tutta Europa pubblicati negli ultimi 35 anni per modellare l’idoneità dell’habitat di questo parassita, l’agente eziologico dell’echinococcosi alveolare. Lo studio mirava a descrivere la nicchia ambientale del parassita, prevedere la sua distribuzione attuale e futura in tre scenari di cambiamento globale e quantificare la probabilità di occorrenza per ciascun paese europeo. 

Echinococcus multilocularis: cos’è

L’Echinococcus multilocularis è un parassita che si presenta come un verme piatto e che si diffonde tra canidi, sia selvatici che domestici, e piccoli mammiferi, principalmente roditori. Esso causa una grave malattia nota come Echinococcosi alveolare, che spesso ha conseguenze fatali per gli esseri umani. Questo parassita è il secondo più importante, a livello di Europa, che viene trasmesso per via orale all’uomo, mentre è il terzo a livello globale dopo il Taenia solium e l’Echinococcus granulosus. 

La ricerca sopracitata, condotta con l’uso di tecniche di machine learning, ha esaminato la distribuzione presente e futura del parassita Echinococcus multilocularis in Europa, in base a differenti scenari di cambiamento climatico e uso del suolo. Secondo l’Università di Pisa, le proiezioni effettuate mostrano un aumento complessivo di aree adatte alla sopravvivenza di questo parassita nelle latitudini settentrionali come Gran Bretagna e Penisola Finno-Scandinava, nonché in tutta la regione alpina, mentre si prevede una diminuzione in Europa centrale, comprese Germania, Polonia, Svizzera, Austria e Repubblica Ceca. Echinococcus multilocularis è un verme piatto che si diffonde tra i canidi (sia selvatici che domestici) e i piccoli mammiferi, principalmente roditori. Questo parassita causa una grave patologia chiamata Echinococcosi alveolare che può essere fatale per gli esseri umani. È il secondo parassita più importante trasmesso per via orale all’uomo in Europa e il terzo al mondo dopo la Taenia solium e l’Echinococcus granulosus.

I rischi sulla salute

Le uova di E. multilocularis possono contaminare la frutta, la verdura, l’erba o altri alimenti che l’ospite intermedio, come le arvicole, mangia e contrarrà l’infezione. In Europa, la volpe rossa è l’ospite definitivo principale di E. multilocularis, dove il patogeno raggiunge la forma adulta e si riproduce. Al contrario, i piccoli roditori come le arvicole agiscono come ospiti intermedi e ospitano le forme larvali del parassita.

L’uomo diventa ospite intermedio di E. multilocularis solo accidentalmente, e questo può causare una grave malattia chiamata echinococcosi alveolare. Questa malattia può essere fatale se non viene trattata adeguatamente. Dopo la rabbia, E. multilocularis rappresenta il principale agente zoonotico trasmesso dalla volpe all’uomo in Europa e viene considerato uno dei principali patogeni a trasmissione alimentare a causa della sua pericolosità. Tuttavia, nonostante l’aumento delle popolazioni di volpi possa favorire la diffusione della tenia che causa l’echinococcosi alveolare, il rischio di contrarre questa malattia per gli esseri umani è basso, e le cure a disposizione sono migliorate. Il parassita viene eliminato nell’ambiente dalle feci dei cani e delle volpi infette. Le principali vie di contagio per gli esseri umani sono il contatto diretto con un cane infetto o l’ingestione di acqua e alimenti contaminati.

Un problema di importanza globale

Utilizzando un approccio di apprendimento automatico, sono stati sviluppati modelli di distribuzione delle specie su larga scala (25 × 25 km) basati su sette serie di predittori, ciascuna delle quali rappresenta un’ipotesi biologica distinta supportata dall’attuale conoscenza dell’autoecologia del parassita. Secondo lo studio condotto dal professore Alessandro Massolo del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach di Trento, la diffusione di Echinococcus multilocularis, un parassita pericoloso per la salute umana che infesta canidi e piccoli mammiferi, sta aumentando a causa del cambiamento climatico. L’espansione di questo parassita è solo uno degli effetti drammatici del cambiamento globale sulla diffusione e l’emergere di malattie infettive, sia negli esseri umani che negli animali. 

Cambiamento climatico e agenti patogeni

Il prof. Massolo del dipartimento di biologia dell’Università di Pisa, sottolinea che capire l’impatto del cambiamento globale sui parassiti è di vitale importanza per la salute pubblica, considerando che la maggior parte delle malattie infettive umane ed emergenti sono causate da agenti patogeni di origine animale. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Global Change Biology.  Secondo il ricercatore, questo studio è stato in grado di stimare per la prima volta la distribuzione dell’Echinococcus multilocularis, attraverso differenti scenari di cambiamento climatico e uso del suolo, integrando ecologia animale, modellizzazione ecologica, parassitologia ed epidemiologia. 

Alessandro Massolo, sostiene quindi che il cambiamento climatico sta avendo un effetto significativo sulla diffusione e sull’insorgere di molte malattie infettive, sia negli esseri umani che negli animali. Secondo il professore, oltre il 60% delle malattie infettive umane conosciute e circa il 75% di quelle emergenti sono causate da agenti patogeni che si originano dagli animali. Pertanto, comprendere l’impatto del cambiamento climatico sulla distribuzione e sulla prevalenza dei parassiti è un aspetto cruciale per la salute pubblica. 

Cambiamento climatico: uno studio indaga come progettare aree marine protette
Cambiamento climatico: uno studio indaga come progettare aree marine protette
Anfibi a rischio estinzione: il cambiamento climatico minaccia il 41% delle specie
Anfibi a rischio estinzione: il cambiamento climatico minaccia il 41% delle specie
Emissioni di gas serra: le piogge estreme potrebbero raddoppiare entro la fine del 21esimo secolo
Emissioni di gas serra: le piogge estreme potrebbero raddoppiare entro la fine del 21esimo secolo
Transizione ecologica in Italia: il parere dell'ex ministro Roberto Cingolani
Transizione ecologica in Italia: il parere dell'ex ministro Roberto Cingolani
Uccelli migratori: un nuovo studio valuta l'impatto del cambiamento climatico
Uccelli migratori: un nuovo studio valuta l'impatto del cambiamento climatico
Cambiamento climatico: trasformare le terre aride in pozzi di carbonio come soluzione
Cambiamento climatico: trasformare le terre aride in pozzi di carbonio come soluzione
Acqua: il World Resources Institute avverte del rischio di esaurire le riserve
Acqua: il World Resources Institute avverte del rischio di esaurire le riserve