L’industria italiana dei macchinari, delle attrezzature e degli stampi per la lavorazione della plastica e della gomma ha chiuso il 2022 con risultati superiori alle previsioni fatte alla fine dell’anno scorso. Il fatturato è passato da una sostanziale stabilità (+1%) a una crescita decisamente più sostenuta (+5%).
Secondo i dati conclusivi elaborati dal Centro Studi Mecs per l’associazione di settore Amaplast, il fatturato è stato di 4,67 miliardi di euro, il secondo miglior risultato di sempre dopo quello del 2017, superiore ai 4,5 miliardi previsti dai preconsuntivi pubblicati a dicembre. La crescita del fatturato è ancora maggiore, attestandosi al +9%, se si considerano solo le aziende associate Amaplast.
L’export ha contribuito soprattutto a questo buon risultato, che non era scontato visto il quadro macroeconomico complesso. Grazie all’ultimo rush dell’anno, l’export è tornato sopra la soglia dei 3 miliardi di euro, a 3,250 milioni (+8,7%), mentre le vendite nel mercato interno sono rimaste pressoché stabili a 2,54 miliardi di euro (+0,8%). Tuttavia, le importazioni sono aumentate del +5,7% a 1,12 miliardi di euro. Questa dinamica ha portato a un consolidamento del saldo commerciale, salito di oltre il 10 percento a 2,130 milioni.
Le vendite all’estero dei produttori italiani di macchinari hanno registrato una crescita in tutte le principali aree di destinazione. In particolare, in Europa la crescita è stata del +8%, in Asia del +9% e nelle Americhe del +12%, con un aumento del +33% nel sud del continente.
Non tutti i segmenti hanno avuto lo stesso andamento: la crescita è stata sostenuta negli estrusori (+23%) e negli impianti per mono-multifilamenti (+58%), mentre le presse a iniezione sono rimaste stabili. Invece, le macchine per soffiaggio (-19%) e le termoformatrici (-22%) hanno perso terreno.
- Macchine per plastica e gomma battono le stime (polimerica.it)