Charlotte Gainsbourg torna nelle sale italiane dal 13 aprile, protagonista di “Passeggeri della notte“, al fianco di Emmanuelle Béart e di un giovane, promettente cast per la nuova opera di Mikhaël Hers.
Dopo il festival di Berlino, il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Valladolid, la candidatura ai César per la miglior colonna sonora, l’evento speciale al festival di Torino, arriva al cinema il nuovo film del regista di “Quel giorno d’estate”.
Passeggeri della notte è una toccante storia familiare che inizia a Parigi durante la notte delle elezioni francesi del 1981, con la storica elezione di Mitterand. Mentre i parigini si riversano nelle strade con una forte speranza di cambiamento, la quarantenne Elisabeth (Charlotte Gainsbourg) raccoglie i cocci del suo matrimonio, pensando a come mantenere se stessa e i suoi due figli adolescenti.
Dopo varie peripezie, trova lavoro in una radio, dove si occupa di un programma di confidenze notturne condotto dalla carismatica Vanda (Emmanuelle Béart). Intenta a riorganizzare la propria vita con l’aiuto del padre e alle prese con le problematiche dei figli, Elisabeth incontra un’adolescente senza fissa dimora di nome Talulah e la invita a casa, offrendole per la prima volta il calore di una famiglia. Il nuovo ménage domestico provocherà nuovi inciampi e inaspettate gioie, facendo intravvedere la possibilità di un inedito equilibrio affettivo.
La grande sensibilità dello sceneggiatore e regista e la intensa, magistrale interpretazione di Gainsbourg danno vita ad un film che strappa sorrisi e lacrime in egual misura e a più riprese. Una piccola epopea familiare nella quale ogni spettatore, giovane o meno, potrà immedesimarsi profondamente e uno spaccato di vita europea degli anni ’80 che il film ricostruisce minuziosamente, anche nei dettagli stilistici degli arredi e della moda dell’epoca.
Non a caso, ricorre più volte in Passeggeri della notte la citazione di Le notti della luna piena, il capolavoro di Eric Rohmer del 1984 con la splendida e sfortunata Pascale Ogier, un riferimento fondamentale per l’operazione di scavo psicologico condotto da Hers, che ha in parte anche una traccia autobiografica. Interessanti, stilisticamente, la fotografia e il montaggio del film, che hanno la stessa grana visiva e un linguaggio coerente con il periodo storico narrato.
Charlotte Gainsbourg, figlia del cantautore francese Serge Gainsbourg e dell’attrice britannica Jane Birkin, è una delle attrici francesi più celebrate e richieste a livello internazionale e ha vinto, tra le altre cose, due Premi César e una palma come migliore attrice al Festival di Cannes. Ha debuttato al cinema nel 1984, partecipando al film Amore e musica (Paroles et Musique) e lavorato più volte anche in Italia, in film come Il sole anche di notte (1990) dei fratelli Taviani e Nuovomondo (2006) di Emanuele Crialese.
Emmanuelle Béart è invece una delle più popolari attrici del cinema francese contemporaneo, per otto volte candidata al Premio César, che vinse nel 1987 per Manon delle sorgenti (1986) di Claude Berri come miglior attrice non protagonista. Ha ottenuto riconoscimenti ai Festival di Berlino e Venezia e anche un David di Donatello. Tra le sue più incisive interpretazioni in film come La bella scontrosa (1991), Un cuore in inverno (1992), 8 donne e un mistero (2002), c’è anche l’incontro con Ettore Scola per Il viaggio di Capitan Fracassa (1990).
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