La prima compagnia che sta testando Il Cammino dell’Anello è partita da Dozza (in provincia di Bologna) direttamente dalla Tana del Drago, l’unico centro studi tolkieniano italiano, percorrendo la quarta tappa tra creste e calanchi fino alla cittadina di Modigliana.

Credevo che i meravigliosi protagonisti delle leggende partissero in cerca di esse, perché le desideravano, essendo cose entusiasmanti che interrompevano la monotonia della vita, uno svago, un divertimento. Ma non accadeva così nei racconti veramente importanti, in quelli che rimangono nella mente. Improvvisamente la gente si trovava coinvolta, e quello, come dite voi, era il loro sentiero. Penso che anche essi come noi ebbero molte occasioni di tornare indietro, ma non lo fecero.

J.R.R.Tolkien

Il viaggio si fa sempre più difficile. L’arrivo alla conclusione si avvicina, ma le difficoltà in un cammino come questo possono nascondersi in ogni metro, in ogni salita o discesa. Ecco perché in questa quarta tappa il pensiero va sicuramente ai due hobbit protagonisti di tutta la trilogia de Il Signore degli Anelli: Frodo e Sam. Senza di loro l’anello non sarebbe stato distrutto e a questo punto del cammino ci sono solo loro e la terra di Mordor, proprio come la mia compagnia che si sta avvicinando al fatidico momento di gettare un anello pieno di dubbi, paure o situazioni passate per poter poi tornare a casa senza più fardelli.

Il viaggio si fa sempre più difficile.

Ma torniamo alla quarta tappa che riparte dalla cittadina medioevale di Brisighella, dopo la prima colazione delle ore 8:00 accettiamo volentieri l’invito ad una seconda colazione, offertaci dalla nostra amica Enrica, intorno alle 9:30, il nostro viaggio è comunque in modalità hobbit e dobbiamo rispettare le tradizioni delle due colazioni. La partenza è dal centro storico di questa splendida città, che ci ricorda moltissimo la Minas Tirith di Tolkien, con questa torre e rocca che predominano lo skyline e l’intera città attaccata alla montagna. La quarta tappa è quasi esclusivamente su asfalto e considerando che i chilometri da fare non sono pochi decidiamo di accettare un passaggio di un contadino sul suo furgoncino scoperto per alleggerire un po’ il tragitto. Mi rendo conto che agli occhi dei cittadini un gruppo di persone che camminano con grandi zaini in spalla suscita sempre una gran curiosità, gli sguardi sono sempre di approvazione e di conforto, lo si percepisce sempre. Ecco perché anche una situazione di questo tipo fa parte comunque dell’idea del viaggio che avevo in mente, affrontare fatiche, nuove sfide e perché no fidarsi del prossimo un po’ come i concorrenti di Pechino Express che devono sfidarsi a colpi di auto-stop per andare avanti alla prossima tappa. Così è il caso della nostra compagnia. Ci è stata data la possibilità di un piccolo passaggio e l’abbiamo accettata, un po’ come Gwaihir e Gandalf.

I paesaggi che ci lasciamo alle spalle sono comunque straordinari, non mi stancherò mai di ammirare queste dolci colline dal verde intenso, i filari che delimitano i vari campi e le strade che si intersecano con un gioco perfetto di simmetria. Dopo qualche chilometro riprendiamo il cammino sulla strada principale con un passo veramente importante, nonostante il quarto giorno nessun membro della compagnia accusa particolari intoppi fisici (io ovviamente la sera non faccio altro che fare impacchi di Arnica in ogni parte delle gambe, ma questa è un’altra storia). Valichiamo la parte alta della prima parte di questa tappa e mi si presenta davanti una scena che avrò visto centinaia di volte, un semplice gregge con il suo pastore, ma come ho scritto precedentemente quando fai parte di un Cammino come questo vivi ogni momento della giornata come una scoperta, lasciandoti andare alle emozioni anche se parliamo di una situazione che conosci. Inoltre quando con Ivan e Michele abbiamo progettato in questi anni le idee di questo Cammino, eravamo a conoscenza della sua potenzialità, ma viverla in prima persona dall’inizio alla fine, insieme ad altri compagni, è tutta un’altra storia ecco perché l’arrivo a Modigliana con il ponte a schiena d’asino tipico di Gran Burrone (Valforra per la nuova traduzione di Ottavia Fatica) diventa un altro straordinario momento da ricordare.

Quando mi chiedono cosa vuol dire essere Nerd io rispondo sempre con “un nerd è un curioso che cerca di trasformare la sua curiosità e le sue passioni in qualcosa di concreto”, sicuramente il Cammino dell’Anello è un esempio calzante, non c’è momento durante la camminata, sia che ci si trovi in mezzo al fango che in salita, o in discesa, che magari non ci si ricordi di qualche passo di Tolkien o momento del film di Peter Jackson perché il Cammino ti porta a questo anche inconsapevolmente. Ma tornando alla parte finale della quarta tappa arriviamo come sempre al punto d’arrivo che era la porta d’ingresso del Castello, chiamata dai cittadini di Modigliana La Tribuna, altro non è che l’ingresso ad Osgilitah, l’ultimo avamposto prima di Mordor. Passeggiata finita? In teoria sì, ma facciamo ancora qualche chilometro, prendiamo un altro sentiero sempre in mezzo ai boschi per arrivare al nostro agriturismo. In questa ultima passeggiata discutiamo delle lingue della Terra di Mezzo, della vita di Tolkien e dell’impatto delle sue opere nell’immaginario collettivo, nel frattempo incrociamo un ciclista del CAI che ci ferma e ci chiede informazioni, era a conoscenza del nostro Cammino e sapeva che saremmo passati per Modigliana in questa giornata così ci scambiamo informazioni per i prossimi tour. Alessandro appena finito l’incontro si avvicina mi ricorda questa frase

Eppure le cose sarebbero potute andare assai diversamente, e molto peggio. Quando penserete alla grande Battaglia del Pelennor, non dimenticate le Battaglie della Valle e il coraggio del Popolo di Durin. Pensate a ciò che sarebbe potuto accadere. Fuochi di Draghi e spade selvagge nell’Eriador, notte cupa a Gran Burrone. Potrebbe ora non esserci una Regina a Gondor. E noi al nostro ritorno dalla vittoria avremmo potuto trovare nient’altro che cenere e distruzione. Ma tutto ciò è stato impedito.. perché una sera, ai margini della primavera, io incontrai a Brea Thorin Scudodiquercia, un incontro casuale, diciamo noi nella Terra di Mezzo

Un incontro casuale come ricorda Alessandro che però ha cambiato le sorti della Terra di Mezzo, un incontro come quello di oggi non cambierà le sorti del mondo, ma magari del nostro Cammino potrà contribuire di gran lunga. Camminare e sapere che altri ti seguono, o che comunque sono a conoscenza di quello che stai facendo, non mi era mai capitato e con tutta sincerità è un’emozione senza eguali che vorrei che tutti vivessero prima a poi; l’idea del Cammino dell’Anello è anche questa: donare al trekker di turno queste sensazioni. A metà pomeriggio intorno alle 17:30 arriviamo in agriturismo e ad accoglierci oltre alla padrone ci sono due bellissimi pastori maremmani e un paio di gatti: cos’altro chiedere? Forse una bella cena che è arrivata senza indugio alle 20:00. Cena vegetariana con prodotti fatti in casa all’interno di una cucina che sembrava uscita da un film di metà novecento, vino anch’esso fatto in casa di una bontà unico e degli speciali Canederli alla tirolose di formaggio. La chiusura perfetta di un’altra giornata perfetta della Compagnia dell’Anello.

I dati della quarta tappa
Brighella – Modigliana
Lunghezza: 22,3 Km
Dislivello: 810 m
Tempo di Percorrenza: 6 h
Sentiero: 5 % – Asfalto 95 %
Livello: Medio

Il Cammino continua…