La casa di moda Moschino non ha ancora scelto chi prenderà il posto di Jeremy Scott come direttore creativo. Si conclude così un periodo di dieci anni, durante il quale le vendite sono aumentate in modo significativo, almeno fino all’anno scorso, grazie all’impegno di Scott nel raggiungere una nuova generazione di consumatori cresciuti con i social media. Il New York Times afferma che la moda sta cambiando insieme ai suoi direttori creativi, forse perché sta diventando meno divertente.
Dopo un mandato di dieci anni, Jeremy Scott lascia la sua posizione di direttore creativo di Moschino. La sua uscita segue di pochi mesi quella di Alessandro Michele da Gucci, un altro stilista fantasioso ed estroverso che ha contribuito significativamente a rinfrescare il marchio, anche con una serie di passerelle-evento insolite.
Al momento, Moschino non ha ancora annunciato il successore di Jeremy Scott come direttore creativo, ma la sua partenza avrà sicuramente un impatto sul mondo della moda italiana. Secondo il New York Times, la capacità di Scott di inserire un umorismo pop postmoderno nei suoi abiti ha portato Moschino a una nuova rilevanza. Il marchio è diventato molto popolare tra le celebrità come Miley Cyrus, che ha indossato una maglietta-abito Moschino con la scritta “Non avevo niente da mettermi, quindi ho indossato questo abito Moschino“, e Katy Perry, che ha indossato un vestito-lampadario Moschino al Met Gala 2019.
Secondo il New York Times, non è chiaro se il mandato di Jeremy Scott a Moschino sia terminato a causa di un cambiamento generale nel settore della moda, che si sta allontanando dal frastuono dei social media verso uno stile più atemporale, mentre le vendite di marchi di lusso classici come Chanel e Hermès continuano ad aumentare. Il presidente di Aeffe, il gruppo che possiede Moschino, ha ringraziato Scott per la sua visione distintiva e gioiosa che farà parte della storia del marchio.