L’approccio ideologico della Commissione Europea a proposito dei fitosanitari rischia di danneggiare la capacità produttiva e di aumentare le importazioni da paesi con norme meno rigorose. Il Consorzio delle organizzazioni di produttori di mele italiani rappresenta il 75% della produzione nazionale e auspica un nuovo confronto più profondo con il mondo produttivo per arrivare ad una proposta adeguata nei metodi e nei tempi, che rispetti anche le esigenze degli agricoltori. La questione è di grande importanza per tutti i consumatori europei, non solo per gli agricoltori, e merita un’attenzione particolare. L’idea di ridurre dell’80% l’uso dei fitosanitari entro il 2030 sembra essere quanto mai inopportuna ed irrealistica secondo il Consorzio Assomela.
L’europarlamentare Sarah Wiener (Gruppo Verdi) avrebbe preso una decisione affrettata, considerato che non è stato ancora completato uno studio per valutare l’impatto del provvedimento. Ma c’è di più: il Comitato marketing di Assomela ha fatto una preoccupante scoperta. Al 1° marzo, infatti, le giacenze di mele italiane ammontano a soli 766.147 tonnellate, inferiori del 7% alla media degli ultimi cinque anni. E se ciò non bastasse, le giacenze di Golden Delicious sono addirittura inferiori del 28% rispetto allo scorso anno, mentre gli stocks di Gala si esauriranno alla fine del mese con una diminuzione del 51% rispetto al marzo 2022. Non ci sono dubbi, la situazione è critica e richiede un’azione immediata per salvaguardare l’industria e garantire la fornitura di mele di alta qualità per i consumatori. La vendita di febbraio, che ha raggiunto le 200.000 tonnellate, è solo un piccolo passo nella giusta direzione.