OpenAI e il suo modello di linguaggio GPT (Generative Pre-trained Transformer) hanno rivoluzionato l’ambito dell’Intelligenza Artificiale generativa. GPT ha dimostrato di essere capace di generare testo coerente e convincente in modo autentico, in grado di passare per quello scritto da un essere umano.
Il successo di ChatGPT ha dato il via ad una vera e propria corsa verso la creazione di IA generative. Microsoft ha stretto un accordo, costato diversi miliardi di dollari, con OpenAI, integrando la sua tecnologia all’interno di Bing. Google è stata costretta ad accelerare in fretta e in furia i suoi progetti legati IA: in palio c’è il futuro dei motori di ricerca e l’azienda rischia di perdere rapidamente la leadership costruita nell’arco degli ultimi dieci anni. E sono moltissime le altre aziende che stanno investendo enormi risorse in questa nuova frontiera.
A quanto pare, tra queste c’è anche Apple. Il New York Times ha dedicato un ampio articolo a come Alexa, Siri e Google Assistant siano stati resi rapidamente obsoleti da ChatGPT. Nonostante gli investimenti e i numerosi anni di esperienza, le tre aziende – Amazon, Apple e Google – si sono fatte cogliere completamente alla sprovvista.
Ma nello stesso articolo, il NY Times menziona anche di aver raccolto alcune interessanti informazioni sul futuro di Apple. Il mese scorso, presso la sede di Apple, l’azienda ha tenuto un summit a porte chiuse dedicato alle IA. In quell’occasione i dipendenti dell’azienda hanno ascoltato per la prima volta i piani di Apple per costruire un nuovo modello linguistico per la comprensione e generazione di testi, oltre che per lo sviluppo di altri strumenti basati sulle IA. Probabilmente sarà necessario aspettare ancora diverso tempo prima che vengano presentati anche al grande pubblico.