La Silicon Valley Bank è stata travolta da una massiccia fuga di capitali dai suoi conti correnti, con ben 42 miliardi di dollari ritirati in un solo giorno. Questo evento ha rappresentato più di un quarto dei suoi depositi totali e ha portato la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) a prendere il controllo della banca, che si è trovata in gravi difficoltà finanziarie. Gran parte della clientela della banca era composta da professionisti investitori, PMI nel settore della tecnologia, startup o imprese già avviate, con depositi spesso superiori alla soglia di 250.000 dollari garantita dalla FDIC. Secondo la stessa FDIC, infatti, l’89% dei 175 miliardi di dollari in depositi non era coperto dalla garanzia statale.
L’ondata di dissesto si è scatenata dopo che un’agenzia dello Stato della California ha sollevato preoccupazioni sulla solvibilità della banca. Questo ha provocato il panico tra i clienti, sia privati che società, che avevano depositi non tutelati e che hanno cercato di ritirare i fondi prima di essere intrappolati in una procedura fallimentare. La situazione è stata ulteriormente aggravata dall’annuncio della banca, nella serata di mercoledì, dell’intenzione di reperire 2,25 miliardi di dollari in nuovi finanziamenti, principalmente tramite l’emissione di bond. Questo ha colto di sorpresa e negativamente gli operatori e i clienti, provocando l’esplosione dell’ondata di dissesto.
La Silicon Valley Bank si sarebbe trovata in difficoltà finanziarie a causa di una serie di ritiri di depositi seguiti al crollo di Silvergrade, un gruppo di criptoasset fallito. La banca aveva già venduto tutti gli asset facilmente cedibili per reperire liquidità e quando ha annunciato l’intenzione di raccogliere nuovi fondi, i clienti hanno iniziato a ritirare i propri depositi. Il titolo della banca è precipitato del 60% in poche ore e il disastro finanziario si è verificato in un momento di inasprimento della linea monetaria portata avanti dalla Federal Reserve in risposta alla galoppante inflazione. La stessa azienda ha annunciato che i clienti potranno iniziare a ritirare i loro depositi il 13 marzo, ma ci sono preoccupazioni per le ricadute future del dissesto sulla banca e sul settore bancario in generale. La stampa finanziaria sta cercando di capire come sia stato possibile che in un periodo così breve di tempo si sia verificato un simile evento, mentre si comincia a dissipare il caos intorno al fallimento più grande di una banca americana dal tracollo di Washington Mutual nel 2008.