Dopo un piccolo periodo di timida ripresa che aveva riacceso le speranze degli investitori, le principali criptovalute sono crollate nuovamente. Venerdì 10 marzo, il Bitcoin è sceso sotto i 20mila dollari, toccando il valore minimo degli ultimi due mesi.
In appena 24 ore, scrive la CNBC, il mercato delle criptovalute ha visto volatilizzarsi circa 70 miliardi di dollari. Alle 5:11 di oggi, il Bitcoin aveva perso l’8%, sprofondando a quota 19.900. Come spesso succede, le altre criptovalute alternative hanno seguito (più o meno fedelmente) le performance del bitcoin. Ad esempio Ether ha perso un po’ più dell’8%, toccando quota 1.400$, mentre Solana attualmente viene scambiato a 16,36€ (era sopra i 20€ solamente fino a pochi giorni fa).
La vendita di criptovalute è stata provocata da diversi fattori: ultimamente il movimento dei prezzi delle criptovalute è abbastanza correlato alle prestazioni del mercato azionario statunitense, in particolare al Nasdaq. Giovedì, i principali indici statunitensi hanno chiuso in ribasso.
Martedì, il presidente della Federal Reserve degli Stati Uniti, Jerome Powell, ha indicato che i tassi di interesse potrebbero salire – e rimanere alti – più del previsto. L’aumento dei tassi di interesse nell’ultimo anno ha pesato sugli asset rischiosi come alcune azioni e in particolare sulle criptovalute. “Oggi non esistono molti motivi per acquistare bitcoin, il mercato è saturo di sviluppi negativi, non solo specifici per l’industria delle criptovalute, ma anche per il mercato finanziario in senso più ampio”, ha commentato Yuya Hasegawa, analista presso l’azienda giapponese di criptovalute Bitbank.