La grande arte, l’incanto dei paesaggi, il patrimonio archeologico dell’Italia visti con lo sguardo dei viaggiatori del passato e attraverso le storie di artisti, intellettuali e aristocratici stranieri che a partire dalla fine del Seicento intrapresero un viaggio di iniziazione culturale e sentimentale. Grand Tour – Viaggio in Italia è la nuova serie Sky Original in sei episodi, in esclusiva su Sky Arte dal 14 marzo alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand.
La docu-serie attraverserà la Penisola da Nord a Sud tra monumenti, musei e panorami naturali, facendo tappa nei luoghi irrinunciabili di quella grande epopea di conoscenza e scambio artistico. A guidare questo pellegrinaggio, vissuto spesso come una svolta da pittori e scultori, è l’attore Alessandro Sperduti, che partendo da un fenomeno epocale come il Grand Tour, narrerà le vicende di artisti stranieri come Rubens, Van Dyck o Velazquez, ma anche in tempi più recenti Picasso o Andy Warhol, che hanno scelto l’Italia come luogo d’apprendistato seguendo le orme di maestri come Michelangelo, Raffaello o Caravaggio, ispirandosi alle vestigia del passato greco-romano.
Attraverso le parole di grandi scrittori (da Goethe a Stendhal), il viaggio di Sperduti in sei grandi tappe mostrerà un’Italia inedita, dal fascino esotico… e talvolta un po’ minaccioso. Un paese che non ha mai smesso di proiettare un’immagine di sé come luogo rigeneratore, dove immergersi nelle sorgenti della civiltà.
Queste le sinossi degli episodi:
Ep. 1 – VENEZIA (14 marzo alle 21.15)
Il primo episodio della serie Grand Tour. Viaggio in Italia, si apre sugli spettacolari panorami alpini del valico del Moncenisio, che per molti viaggiatori dei secoli passati rappresentava nientemeno che la porta d’accesso all’Italia. Zaino in spalla Alessandro Sperduti, guida del viaggio, ci porta poi a Venezia, che un tempo attirava gli stranieri non solo per il precario equilibrio tra terra e acqua, ma anche per la sua fama di città del piacere e della musica, dove i turisti acquistavano per ricordo i quadri del Canaletto e degli altri vedutisti. A Venezia artisti europei come El Greco sono venuti a studiare i maestri del colore della scuola veneta (Bellini, Giorgione, Tiziano, Tintoretto) che vediamo esposti alle Gallerie dell’Accademia, ma anche i mosaici di San Marco, che rapirono per ore Dostoevskij e ispirarono a Gustav Klimt la svolta del periodo d’oro. I canali con le loro foschie, e lo sciabordio che evoca il deperimento di ogni cosa, li ritroviamo nelle parole di Proust e Mann, nei quadri veneziani di William Turner, che proprio qui anticipò l’astrattismo, ma anche nella monumentale installazione di Anselm Kiefer a Palazzo Ducale. A chiusura di episodio, navighiamo sul Brenta come fece Goethe, con finale a Vicenza, nelle sale delle Gallerie d’Italia, tra quadri del Settecento legati al Grand Tour e la spettacolare scultura La caduta degli angeli ribelli di Francesco Bertos, che colpì profondamente l’autore di Moby Dick Herman Melville.
Ep. 2 – FIRENZE (14 marzo alle 21.45)
La seconda tappa di Grand Tour. Viaggio in Italia si apre tra le cave di marmo delle Alpi Apuane: Alessandro Sperduti si immerge nell’abbagliante universo di pietra di queste montagne, proprio come facevano i turisti dei secoli passati che inseguivano fin qui il mito di Michelangelo. Sono zone che hanno sempre attratto artisti da tutto il mondo e continuano a farlo ancora oggi, come mostrano le tante opere di scultori internazionali contemporanei che sono entrate a far parte della geografia urbana di Pietrasanta. È un percorso che conduce a Firenze, meta imprescindibile del Grand Tour a partire dall’Ottocento: qui Auguste Rodin cambiò radicalmente la propria visione dell’arte dopo una visita alla Sagrestia Nuova di Michelangelo, Stendhal restò profondamente turbato dalla bellezza di Santa Croce (da cui la famosa sindrome), i pittori preraffaelliti riscoprivano in Botticelli un modello da imitare per dare forma a passioni allora proibite. Una città così amata che soprattutto gli anglo-americani, frequentatori in città del cosmopolita Gabinetto Vieusseux, finivano per stabilirsi nelle ville dei dintorni. Le colline di Fiesole diventarono il luogo del sacro ma anche degli amori e di un incanto magico e senza tempo, mentre il paesaggio toscano ispirò i pittori con la sua armonia lavorata dall’uomo e con la sua luce unica.
Ep. 3 – ROMA (21 marzo alle 21.15)
Tra i resti di Roma antica, gli affreschi di Raffaello a Villa Farnesina ed escursioni nella campagna laziale punteggiata di rovine, si svolge la terza tappa di Grand Tour. Viaggio in Italia, in compagnia di Alessandro Sperduti. Per i viaggiatori e i turisti dei secoli passati, la città eterna era la meta più desiderata, il luogo del mito, tra mondo classico, Rinascimento e splendore barocco. Qui Henry James, passeggiando per le strade, si sentì colpito da una febbre di felicità, Diego Velazquez trovò l’amore della pittrice romana Flaminia Triva e dipinse uno dei quadri più famosi della storia dell’arte (il ritratto di Innocenzo X), mentre Renoir – stanco dell’Impressionismo – recuperò la forza creativa perduta, e iniziò a dipingere bagnanti ispirate alle veneri raffaellesche. Ma non sono loro i soli artisti e intellettuali stranieri a cui Roma cambiò il destino: l’episodio ci fa conoscere anche le vicende di Cy Twombly, grande pittore americano le cui ceneri si trovano nella chiesa di Santa Maria in Vallicella, un dandy che si sentiva talmente a casa da girare a piedi nudi intorno al Colosseo; Johann Joachim Winckelmann, a cui le copie romane di statue greche ispirarono la scrittura della prima storia dell’arte europea; Claude Lorrain, innamorato delle campagne dell’Agro romano e delle cascate di Tivoli, che ha ritratto in quadri pieni di struggimento nostalgico; fino all’artista concettuale Joseph Kosuth, che per quindici anni ha vissuto qui, in fuga dalla modernità newyorchese, nelle atmosfere senza tempo della Dolce Vita.
Ep. 4 – NAPOLI (28 marzo alle 21.15)
Il brulicare dei vicoli, la luce marina che ne contrasta l’ombra, e l’immensità del Vesuvio, sono gli sfondi della quarta tappa di Grand Tour. Viaggio in Italia. A inizio episodio Alessandro Sperduti ci porta proprio in cima al vulcano, presenza magnetica e minacciosa che governa la vita della città, e che ha sempre colpito gli artisti stranieri, tanto da spingere ad esempio Andy Warhol a tornare alla pittura a pennello, per darci una serie di immagini coloratissime della sua energia tellurica e incandescente. Una forza ammaliante di cui fece le spese, nel Settecento, il console inglese Lord Hamilton, che assecondando la propria ossessione scientifica per le eruzioni morì intossicato dai gas velenosi. L’episodio ci mostra poi come Napoli, con i suoi contrasti, abbia sempre stimolato l’arte internazionale. Nel Seicento il maestro iberico Jusepe de Ribera (soprannominato “lo Spagnoletto”), di cui vediamo i lavori al Museo di Capodimonte, si stabilì in città e subì l’influsso di Caravaggio, il quale dipinse il suo ultimo quadro proprio qui a Napoli, poco prima di morire: è il Martirio di Sant’Orsola, esposto nella nuova sede delle Gallerie d’Italia in via Toledo. E anche Picasso fu segnato profondamente dal ribollire della vita napoletana e dagli affreschi di Pompei, tanto da passare dal Cubismo a opere di ispirazione neoclassica. La tappa si chiude con la Reggia di Caserta e la collezione Terrae Motus lì conservata, nella quale i più importanti artisti internazionali del secondo Novecento, da Joseph Beuys a Robert Rauschenberg, rispondono alle distruzioni del sisma del 1980 con l’energia creativa dell’arte.
Ep. 5 – SICILIA (4 aprile alle 21.15)
“L’Italia senza la Sicilia non lascia alcuna immagine nell’anima: qui è la chiave di tutto”. Così Goethe rievocò la sua esperienza sull’isola, quinta tappa della serie Grand Tour. Viaggio in Italia. Sulle tracce di Goethe, e di altri viaggiatori del passato, Alessandro Sperduti ci fa percorrere un itinerario poco battuto ai tempi del Grand Tour, che di norma si concludeva nei pressi di Napoli. A inizio racconto troviamo Palermo, dove il pittore fiammingo Van Dyck giunse nel 1624 e incontrò l’ormai anziana pittrice Sofonisba Anguissola, prima di fissare per sempre – grazie ad alcuni stupendi quadri – l’iconografia della patrona Santa Rosalia, con l’aspetto di una bella fanciulla dai tratti nordici. Passeggiando nelle sale meravigliose di Palazzo Butera, fra le piante rare dei giardini pubblici, e fra edifici arabo-normanni, Sperduti ci racconta di altri grandi maestri conquistati dal fascino degli scenari siciliani, da Paul Klee a Maurits Cornelis Escher, e di giovani artisti che anche oggi, da Parigi o da Londra, si trasferiscono qui in cerca di una vita più autentica. L’episodio ci fa poi attraversare l’interno, all’epoca di Goethe considerato terra barbarica e minacciosa, fino alla Valle dei templi di Agrigento, per poi chiudersi nella Taormina di Oscar Wilde, in cui lo scrittore, reduce da una condanna per omosessualità, trovò un’oasi di tolleranza e comunione con la natura, e divenne amico del fotografo Wilhelm Von Gloeden, autore di ritratti di gusto neo-ellenico, con giovani siciliani nudi in pose classicheggianti.
Ep. 6 – GENOVA (11 aprile alle 21.15)
È sotto il sole della Liguria che si conclude Grand Tour. Viaggio in Italia. Come Maupassant a bordo del suo yacht “Bel-Ami”, anche Alessandro Sperduti ammira Genova dal mare. Ma che si arrivasse via acqua o via terra, da questa città sono sempre passati i viaggiatori stranieri. Fin dal Seicento quando il fiammingo Peter Paul Rubens restò conquistato dalla magnificenza dei palazzi nobiliari. Lui, a sua volta, realizzò qui la prima pala d’altare barocca, che si ammira ancora nella Chiesa del Gesù, mentre il suo migliore allievo Antoon Van Dyck, poco dopo, raffigurando proprio gli aristocratici genovesi, stabilì il modello del ritratto di rappresentanza moderno. Anche il volto più cupo e labirintico dei caruggi, però, aveva il suo fascino, per scrittori come Henry James e Mark Twain. Lungo le Riviere, sono invece i colori e la luce del Mediterraneo a incantare i pittori. Monet trascorse a Bordighera tre mesi che segnarono il suo stile; Kandinsky, uno dei tanti russi che passarono da qui, trasfigurò nei suoi studi la natura delle vedute di Rapallo, luogo dell’anima anche di Ezra Pound. Infine, il danese Asger Jorn ha trasformato la sua casa ad Albissola Marina in un’opera “totale”, in dialogo con la tradizione della ceramica locale: un inno alla libertà e alla spontaneità dell’arte che è il suo autoritratto.
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