L’intesa iniziale tra il governo e i sindacati prevedeva di raggiungere un accordo entro il mese di aprile, al fine di superare la legge Fornero attraverso una riforma pensionistica più ampia. Tuttavia, esiste il rischio concreto che le novità sul fronte della previdenza siano solamente misure temporanee e limitate a un gruppo specifico di persone. 

L’approvazione della riforma delle pensioni sembra essere in pericolo e ciò preoccupa i sindacati, poiché non c’è ancora una data fissata per la terza riunione tra il governo e i sindacati per discutere delle misure di flessibilità previste per il 2024. Il governo Meloni aveva inizialmente stabilito l’obiettivo di raggiungere un accordo entro il mese di aprile, ma ora sembra sempre più difficile da realizzare e, oltretutto, il governo sta affrontando altre questioni come lo stop al superbonus, la fine del reddito di cittadinanza, la questione migranti e la guerra in Ucraina, che potrebbero ulteriormente ritardare l’approvazione della riforma delle pensioni. 

Se il termine di aprile non verrà rispettato, sarà possibile che tutto venga rimandato alla fine dell’estate, con la nota di aggiornamento del Def da presentare entro il 20 settembre. Per il 2024, potrebbe essere che le novità riguardanti la riforma delle pensioni siano solo misure temporanee e limitate a poche persone, a causa delle finanze insufficienti per una riforma definitiva in grado di soddisfare le richieste dei sindacati, come quella del pensionamento per tutti a 62 anni o con 41 anni di contributi.