Facebook non è morto, anzi, se la passa piuttosto bene. Le ultime stime ufficiali fornite da Meta parlano di oltre 2 miliardi di utenti attivi ogni mese. Praticamente un terzo della popolazione mondiale usa il social network fondato da Mark Zuckerberg.

Questo non significa che la piattaforma non sia andando incontro ad alcuni problemi già noti da tempo, a partire da un sempre maggiore disinteresse da parte dei ragazzi più giovani, che usano più frequentemente Instagram e TikTok (o Snapchat, sempre molto forte negli USA).

A prescindere, Meta ha ogni ragione per poter festeggiare. «Facebook non è morto. Non sta nemmeno morendo: è vito e in perfetta salute», ha commentato Tom Allison, dirigente dell’azienda, sul blog ufficiale di Facebook.

E ora si guarda al futuro. Si parte dal potenziamento di Messenger, che presto sarà integrato maggiormente all’interno dell’app mobile di Facebook. Insomma, sarà possibile accedere ai messaggi senza una terza applicazione (non una vera novità, come ricorderanno i veterani del social network, ma, piuttosto, un ritorno al passato). A breve inizieranno i primi test.

Allison ha confermato anche l’intenzione di potenziare un trend che già avevamo iniziato a vedere negli ultimi anni. Anche Facebook, come Instagram, sarà una piattaforma sempre più incentrata sui contenuti. Gli utenti, in altre parole, diventeranno sempre più spettatori passivi dei video creati da content creator e aziende. I post degli amici e dei parenti ricopriranno un ruolo sempre più marginale: ma del resto, quando è stata l’ultima volta che hai pubblicato qualcosa sulla tua bacheca?

«Facebook sarà il luogo migliore per la “scoperta sociale” e la condivisione di contenuti», continua il dirigente. E poi le intelligenze artificiali, che ricopriranno un ruolo sempre più importante in futuro. Quale ruolo? Quale intelligenze artificiali? Questo, per il momento, Allison preferisce non dirlo.