In Italia, la burocrazia rappresenta il principale ostacolo per l’imprenditoria femminile, con il 56,4% delle donne che lo considerano una sfida significativa. Inoltre, il 21,9% delle imprenditrici italiane sperimentano difficoltà nella gestione degli impegni familiari. In altri Paesi, gli ostacoli per le imprenditrici si presentano in fasi più avanzate della vita aziendale, come ad esempio la ricerca di personale qualificato in Germania (41,4%) e l’accesso al capitale in Francia (29,2%).
Imprenditoria lontana dalla parità di genere
Un’indagine condotta dall’Osservatorio Women in Business di SumUp ha rilevato che la parità di genere nel settore dell’imprenditoria è ancora lontana: in Italia, le aziende femminili rappresentano solo il 22,18% delle aziende, mentre negli altri paesi europei la media si attesta intorno al 32%. L’indagine ha avuto l’obiettivo di capire come le donne vivono l’imprenditorialità, quali sono gli strumenti a loro disposizione e gli ostacoli da superare per favorire la crescita femminile nel mondo manageriale.
Umberto Zola, Growth Marketing Lead di SumUp, ha commentato che in Italia l’imprenditoria femminile ha ancora grandi potenzialità che non sono state ancora sfruttate. Secondo Zola, i dati emersi dall’indagine mostrano la necessità di lavorare sul fronte burocratico e legislativo, con l’obiettivo di sostenere l’imprenditoria femminile attraverso progetti dedicati. Oltretutto, è importante agire anche sul fronte sociale, poiché molte donne si scontrano ancora con pregiudizi e micro-disuguaglianze.
I dati
La tecnologia può svolgere un ruolo positivo come abilitatore per l’imprenditoria femminile, offrendo a tutti le stesse opportunità. A dimostrazione di questo, ci sono stati circa 2.000 startup innovative femminili registrate in Italia alla fine di settembre 2022, con una crescita del 40% rispetto al biennio precedente (dati Unioncamere). Secondo l’indagine di SumUp, il 13,5% delle imprenditrici in Italia sono ostacolate dagli stereotipi di genere e dai pregiudizi riguardanti il loro ruolo di donne nel mondo degli affari.
Il 35,7% delle donne intervistate ha dichiarato di essere frenato dalla paura di fallire, mentre più del 40% delle imprenditrici italiane ha ritenuto di avere maggiori difficoltà nella crescita dell’impresa rispetto agli uomini. Questa percezione è meno diffusa in altri paesi europei, come la Francia (18%), il Regno Unito (29,4%) e la Germania (29,5%). La ricerca ha inoltre rivelato che il desiderio di creare una propria impresa e la possibilità di essere creative sono le principali motivazioni per le imprenditrici italiane, rispettivamente con una percentuale del 20,5% e del 21%. Queste scelte sono diverse da quelle delle donne imprenditrici in altri paesi europei: in Francia il principale fattore motivante è la voglia di autonomia professionale (54,4%), mentre nel Regno Unito è il work-life balance (37,7%).