To Be Green, in Portogallo, ha sviluppato negozi e un’applicazione informatica che mirano a chiudere il ciclo del tessile e a ridurre gli sprechi ambientali legati all’uso di mascherine chirurgiche usa e getta causato dalla pandemia di COVID-19La giovane azienda ha origine dall’Università del Minho a Braga e ha l’obiettivo di promuovere la sostenibilità nella catena del valore della moda e di trovare la migliore destinazione finale per i capi di abbigliamento che non vengono più utilizzati, seguendo un approccio circolare che utilizza la tecnologia. Il professor António Dinis Marques, appartenente al dipartimento di ingegneria tessile e al gruppo di ricerca 2C2T dell’Università, spiega l’obiettivo dell’azienda di ridurre gli sprechi ambientali legati al settore della moda. 

To Be Green, una start-up che ha avuto origine presso l’Università del Minho a Braga, si concentra sulla sostenibilità nella catena del valore della moda, poiché l’industria della moda ha un impatto ambientale significativo. L’azienda ha sviluppato negozi e un’applicazione informatica che promuovono lo scambio e il riciclo dei vestiti, e ha creato punti di consegna in una decina di comuni e cinque aziende. I tessuti raccolti vengono analizzati e, in base alle loro condizioni, possono essere riutilizzati, destinati all’upcycling o riciclati. Inoltre, To Be Green si occupa anche del problema delle mascherine chirurgiche usa e getta, cercando di ridurre gli sprechi e di creare nuovi prodotti a base di polipropilene.