Un gruppo di ricercatori ha fornito la prima prova sperimentale che una specie di stella marina in via di estinzione protegge le foreste di alghe lungo la costa pacifica del Nord America predando un numero considerevole di ricci mangiatori di alghe.  Le alghe sono specie fondamentali che occupano quasi il 50% delle ecoregioni marine del mondo. Si sviluppano soprattutto nelle acque fredde, dove formano grandi foreste acquatiche che forniscono habitat, cibo e rifugio essenziali per molte specie. La loro sensibilità a determinate condizioni di crescita fa sì che i cambiamenti climatici e il riscaldamento degli oceani siano particolarmente problematici per loro. Le alghe laminariali (Laminariales Mig., 1908), chiamate kelp, vengono spesso raccolte per essere utilizzate in prodotti che vanno dal dentifricio allo shampoo, dai budini alle torte, e contribuiscono anche a sostenere il ciclo dei nutrienti, la protezione delle coste e la pesca commerciale, come quella del pesce di scoglio. Secondo gli economisti, il valore dell’alga si aggira intorno ai miliardi di dollari all’anno. Lo studio, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, è importante perché queste grandi alghe brune sono di enorme importanza ecologica ed economica in tutto il mondo, sono sotto assedio a causa dei cambiamenti ambientali e del sovrasfruttamento da parte dei ricci di mare.

La stella marina girasole

I risultati di una collaborazione che ha coinvolto anche scienziati dell’Università dell’Oregon e di The Nature Conservancy, suggeriscono che la stella marina girasole (Pycnopodia helianthoides Brandt, 1835) svolge probabilmente un ruolo molto più importante nella salute delle foreste di kelp di quanto si pensasse in precedenza. Gli esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che Pycnopodia helianthoides preda i ricci a tassi sufficienti per mantenere, e forse ripristinare, la salute delle foreste di alghe. Gli autori chiedono una gestione attiva e un recupero coordinato della stella di mare girasole. “Quello che abbiamo visto indica il recupero delle stelle marine come potenziale strumento chiave per il recupero delle foreste di kelp”. Nel 2020, a seguito di uno studio sulla popolazione condotto dall’OSU e da The Nature Conservancy, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha classificato la stella di mare girasole come specie in pericolo critico. Le popolazioni della stella di mare girasole hanno subito una drastica riduzione a causa di un evento epidemico della fauna marina, noto come sindrome da deperimento della stella di mare, iniziato nel 2013. Nello studio sulla popolazione, gli scienziati hanno utilizzato più di 61.000 rilevamenti da 31 set di dati per calcolare un declino del 90,6% delle stelle di mare girasole e hanno stimato che ben 5,75 miliardi di animali sono morti a causa della malattia, la cui causa non è stata determinata. Inoltre, la ricerca non ha fornito indicazioni sulla ripresa della popolazione in nessuna regione negli anni successivi all’epidemia. Secondo gli scienziati, le stelle di mare girasole sono ora quasi assenti in Messico e nella maggior parte degli Stati Uniti. Dal 2016 non sono state avvistate stelle in Messico e dal 2018 ne sono state trovate solo alcune in Oregon e California.

Il rapporto tra stelle marine, ricci e alghe nei fondali marini

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I ricercatori hanno pensato che il declino delle stelle marine abbia contribuito ad alimentare un’esplosione della popolazione di ricci in molte regioni, con una sovrabbondanza di ricci che ha messo sotto pressione le foreste di kelp, già messe a dura prova dalle ondate di calore. Prima di questo studio, la relazione tra stelle marine, ricci e alghe non era stata quantificata, dicono gli autori. “Abbiamo scoperto che queste stelle sono avide consumatrici di ricci viola (Strongylocentrotus purpuratus) e, cosa più importante, mangiano anche i ricci ‘zombie’, quelli poveri di nutrimento e affamati che stanno per morire”. Altri importanti predatori di ricci di mare viola, come le lontre di mare, sono generalmente noti per evitare di mangiare i ricci morenti dei “barrens”, enormi tappeti sottomarini di ricci che hanno divorato le loro scorte di cibo e possono vivere per anni in uno stato emaciato fino alla ricrescita del kelp. Il nuovo studio, finanziato da The Nature Conservancy e dalla National Science Foundation, mostra che una stella di mare girasole mangia in media circa 0,68 ricci al giorno e che mangia il 21% più velocemente i ricci dei barrens piuttosto che quelli ben nutriti, tipici delle foreste di alghe sane.  Poiché è improbabile che il recupero della stella di mare girasole avvenga a breve termine senza un intervento, i ricercatori hanno sviluppato una “Roadmap to Species Recovery” che comprende il primo programma di riproduzione in cattività della specie e un percorso di reintroduzione.